Finanziaria, Tremonti attacca Siniscalco
Buco nei conti dovuto anche alla mancata vendita degli immobili. Di 20 miliardi ne arriverà solo uno
Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti si è reso conto che per centrare l'obiettivo del 3,8% di deficit-pil per il prossimo anno, secondo gli impegni presi con Bruxelles, è necessario corregge ancora la rotta. All'appello mancano 6 miliardi di euro che sarebbero dovuti arrivare dalla vendita degli immobili pubblici non effettuata. La manovra è stata portata ieri in Consiglio dei ministri e Tremonti ha dovuto usare tutta la sua capacità di persuasione per convincere Berlusconi che non c'è altra soluzione. A pagare non saranno i contribuenti, ha ribadito Tremonti. Il conto è stato girato a Anas, Ferrovie e anche alla Banca d'Italia. La correzione da 6 miliardi sarà così suddivisa: 5 miliardi da misure correttive del deficit e un miliardo dalle misure già previste per quest'anno sul fronte immobiliare. «Se ci riescono gli immobiliaristi, non vedo perchè non dovrebbe riuscirci il governo» ha ironizzato Tremonti lasciando intendere però che potrebbero esserci «misure sostitutive» qualora dovessero sorgere dei problemi. I nuovi interventi saranno inseriti con un emendamento nella Finanziaria o nel decreto fiscale collegato. Complessivamente quindi la manovra di correzione sale a 16,5 miliardi. Prima del consiglio dei ministri che ha varato la nuova manovra, Tremonti ha chiamato il Governatore della Banca d'Italia per informarlo delle sue intenzioni anche perchè in questo nuovo giro di vite l'istituto di via Nazionale è chiamato in causa direttamente. Ma come si è arrivati a questo nuovo buco? Tremonti ha dato una stoccata a Siniscalco. «Prima della Trimestrale, si erano escluse le dismissioni immobiliari. Poi a un certo punto, sono riapparse nel Dpef. Questo è quanto ho visto nel 2005 e su cui ho deciso di intervenire» ha detto il ministro ma assicurando: «Ora basta. Non c'è nessun allarme sul fronte dei conti, tutto è sotto controllo». Secondo una ricostruzione fatta dall'agenzia Ansa, però, Tremonti non sarebbe stato tenero con il suo predecessore in una telefonata fatta due giorni fa a Berlusconi: in sostanza avrebbe detto al premier che dei 21 miliardi previsti da Siniscalco — tra dismissioni immobiliari, «metodo Brown» e mantenimento della base imponibile — quelli certi sarebbero uno solo. Tremonti comunque ha confermato che la Finanziaria sarà approvata in Senato l'11 novembre ma il pacchetto per la famiglia arriverà solo alla Camera. Ma vediamo le misure della nuova manovra. Un miliardo arriverà dai dividendi Eni e Enel in quota alla Cassa Depositi e Prestiti «non ancora conteggiati nel tendenziale». 4 miliardi arriveranno da una riduzione dei trasferimenti a Anas e Ferrovie per 1,5 miliardi e da modifiche delle basi imponibili per 2,5 miliardi. Per la Banca d'Italia è stato deciso un prelievo sulle perdite contabili; via Nazionale dovrà ora sottoporre a tassazione il 50% del reddito prodotto dall'attuarizzazione annuale delle perdite. L'incasso atteso dovrebbe attestarsi sui 300 milioni. La manovra è completata da un allungamento da 8 a 15 anni del periodo di ammortamento per la deducibilità fiscale dei contratti in leasing e da un intervento sulle operazioni finanziarie di dividend washing. Contro la Finanziaria ha preso posizione l'Arma dei Carabinieri. Nel mirino i tagli decisi dall'art.31. L'Arma sottolinea che i carabinieri saranno costretti a curarsi a loro spese le malattie derivanti da cause di servizio, mentre ora sono a carico del ministero della Difesa.