«Che vergogna quell'attacco gratuito a Bossi»
E nonostante apprezzi la satira, il tormentone celentaniano e alcune delle filastrocche di Crozza, il consigliere Rai della Lega Giovanna Bianchi Clerici ha una serie di appunti da fare alla seconda puntata del mega show di RaiUno. La trasmissione lei l'ha vista tutta e attentamente. Ha suscitato nuovamente polemiche, perché secondo lei? «È evidente: ho trovato veramente fuori luogo il collage di filmati che sembravano non avere nulla in comune. Quel maxiblob è stato davvero fuori contesto. Non aveva senso mettere insieme Bossi in Aula mentre veniva attaccato da Gianfranco Fini e poi Prodi che parlava nel corso di un'assemblea del suo ritorno all'Iri, in funzione di salvatore della patria. Insomma, mi è parso davvero una operazione che non aveva senso. E sicuramente la gente non l'ha capita». E Benigni? «Premesso che non lo amo particolarmente come attore e regista, l'ho trovato molto in forma. È stato capace di fare 40 minuti strepitosi, veramente. Mi ha sorpreso perché abitualmente non mi piace». Passiamo al tormentone «lento-rock». «Ha preso molto piede. Si tratta di una trovata indovinata. Però non condivido molto le categorie. Per esempio non credo che ciò che è lento è sempre vecchio, superato o negativo mentre quello che è rock è progressista, moderno e positivo. Il purè ad esempio chio l'ha detto che è meglio delle patate fritte? È questione di gusto. A volte è buonissimo». Meglio la seconda puntata? «Hanno aggiustato il tiro. Ho sempre detto che l'unica vera cosa che mi aveva scandalizzato era il fatto che in quel contratto fosse data assoluta libertà a Celentano e ai suoi. Il fatto che si tolga del tutto il controllo alla rete è impensabile. Non credo che ci siano precedenti». Che cosa farete? «Il Cda ha chiesto che almeno venga gestita al meglio la situazione...». Ma Celentano potrebbe influenzare le elezioni secondo lei? «No, assolutamente no. Alla fine i cittadini non si fermano a quello che si predica in Tv in questi programmi. Credo che siano molto più pericolosi e faziosi quesi programmi dove manca totalemente il contraddittorio, ma non sono sotto gli occhi di tutti... Come Parla con me di Serena Dandini e Report della Gabanelli, che tra l'altro stimo moltissimo come giornalista» Benigni ha battuto Santoro. «Sì, nettamente. E devo dire che se il Santoro che vedremo d'ora in poi sarà uguale a quello che ho visto da Celentano... L'ho trovato imbolsito, forse troppo emozionato... Ma uno come lui, non era in forma di sicuro». Petruccioli e Rizzo Nervo pensano di farlo tornare entro breve tempo. La trattativa va avanti in fretta. «Non so. Leggo dai giornali queste cose. perché il CdA non ha dato nessun mandato al presidente e a Rizzo Nervo di portare avanti la trattativa».