Meno soldi alle famiglie più allo spettacolo

I ministri, in particolare Buttiglione dei Beni Culturali, hanno puntato i piedi chiedendo a Tremonti di ridurre i tagli ai loro ministeri. Sicchè al termine di un complicato vertice di maggioranza, il ministro dell'Economia ha deciso di togliere al Fondo per la famiglia 140 milioni portandolo a 1 miliardo. Parte delle risorse sottratte adranno al fondo per lo spettacolo. Ridotte le risorse per le famiglie non c'è ancora un accordo nella maggioranza su come destinare le risorse. L'Udc in mattinata ha inscenato una polemica con il ministro Giovanardi e il capogruppo Volontè che sono arrivati a minacciare l'uscita dalla Cdl e di far saltare il governo qualora fossero state sottratte risorse alle famiglie o disperse in tanti rivoli. Al tempo stesso Buttiglione ha minacciato le dimissioni se fossero rimasti intatti i tagli al suo ministero. Risultato: è prevalsa la linea che tutto sommato un miliardo per le famiglie poteva andare bene perchè qualcosa bisogna pur dare alla cultura e allo spettacolo. Rientrate le minacce dell'Udc, nel pomeriggio solo il responsabile economico del partito Tarolli ha continuato a dire che il fondo famiglia non va toccato. Ma la sua resta una voce isolata. Anche Giovanardi è apparso alfine più conciliante: «Per noi il limite è un miliardo e non si tocca». Ora il problema è come impiegare il miliardo rimasto anche se il Tesoro ha già messo le mani avanti facendo intendere che se durante l'iter parlamentare saranno introdotti degli emendamenti di spesa, si metterà mano al Fondo famiglia. Ma veniamo alle ipotesi sul tappeto che verranno approfondite tra oggi e domani negli incontri di Tremonti con i partiti. Allo studio un bonus bebè di 1.000 euro per il secondo figlio nel 2005 e anche per il primo nel 2006. Costo 750 milioni. C'è anche l'ipotesi di destinare 120 milioni per aiutare le famiglie che hanno un portatore di handicap e altri 150 milioni verrebbero destinati come contributo per i bambini che frequentano asili e materne in istituti privati. L'Udc insieme a An ha proposto un sostegno per gli affitti ai nuclei familiari meno abbienti mentre Forza Italia spinge per un Fondo di garanzia che consenta alle giovani coppie con lavoro precario di accedere a un mutuo. Sembre in ballo il bonus libri, fortemente voluto da Berlusconi. Nulla di fatto poi per gli enti locali. Il vertice a Palazzo Chigi non ha portato nessuna schiarita. Berlusconi ha ribadito che la situazione economica non consente di allentare i cordoni della borsa e che «tutti devono fare sacrifici» a cominciare da quelli che ha definito «gli speditori locali». I Comuni hanno presentato il loro pacchetto di richieste: dalla diminuzione dei tagli ai trasferimenti all'eliminazione del vincolo del patto di stabilità anche per i Comuni con 5.000 abitanti, alla gestione del catasto. Di tutto questo se ne riparlerà nei prossimi giorni. Berlusconi ha anche chiesto 48 ore per affrontare il nodo delle risorse del fondo sociale sul quale la Finanziaria incide per circa 500 milioni. Intanto l'iter della Manovra prosegue. Il ddl di bilancio h avuto il via libera del Senato così come sei articoli del decreto collegato. Via libera all'attribuzione ai Comuni del 30% degli incassi dalla lotta all'evasione e a Riscossione spa, una società a maggioranza pubblica che dall'ottobre 2006 subentrerà ai concessionari. Intanto si avvia alla conclusione la vicenda della riforma del risparmio. Il governo conta di chiudere la partita prima dell'approvazione della Finanziaria. Alla Camera la maggioranza ha trovato un'intesa. Nessuna modifica al testo uscito dal Senato, dunque una blindatura che consentirà l'approvazione definitiva del testo alla Camera prima che vi cominci la sessione di bilancio, intorno al 20 novembre. Il disegno di legge non dovrà così tornare al Senato. La blindatura del testo però, cancella la possibilità di modificare uno dei punti più delicati: il passaggio dei poteri di vigilanza sulla concorrenza bancaria da Bankitalia all'Antitrust.