L'Udc verso un segretario donna
Erminia Mazzoni la favorita. Ma Tassone non si è ritirato
Ma stamani, alla Domus Mariae, dove si riunirà il Consiglio nazionale, dovrà comunque cimentarsi con un secondo candidato: l'attuale numero due del partito, Mario Tassone, sostenuto dall'ex segretario Marco Follini. È questo l'esito di una giornata di febbrili consultazioni tra Pier Ferdinando Casini ed i «colonnelli» del partito. Fino all'ultimo Casini avrebbe tentato una difficile mediazione per disinnescare i veti incrociati e approdare ad una soluzione unitaria. Che però non si è trovata. Lorenzo Cesa, il primo a candidarsi alla segreteria, e Mario Baccini escono quindi di scena preferendo evidentemente fare un passo indietro anzichè essere motivo di ulteriori spaccature del partito. Anzi, il ministro per la funzione pubblica ha convocato ieri sera una riunione con 52 consiglieri nazionali, i segretari regionali del Lazio, Veneto, Sardegna, per sostenere la linea proposta dal presidente della Camera, favorevole alla soluzione «al femminile». Sottolineando l'importanza di avere, unico partito, un segretario donna. La quale, oltretutto, è anche nelal linea politica uscita dall'ultimo congresso. Nessun passo indietro invece da parte di Mario Tassone, vicesegretario uscente, a favore del quale è schierato Marco Follini. Tassone ha tenuto ferma la sua candidatura ritenendo a giusto titolo di poter guidare l'Udc fino al momento in cui Casini, terminato il suo impegno istituzionale, potrà riprendere le redini del partito. Quello che è certo è che i veti incrociati non hanno permesso una soluzione unitaria nonostante gli sforzi profusi fino all'ultimo da Casini. Ieri nel suo studio sono sfilati i ministri (Baccini, Buttiglione e Giovanardi), poi è stata la volta di Lorenzo Cesa, dei due capigruppo D'Onofrio e Volontè ed alla fine è toccato a Tassone, determinato a mantenere la sua candidatura e rendendo così inevitabile la conta.