Udc, Buttiglione chiede una soluzione unitaria
Vuole archiviare in fretta il caso-Follini e «trovare al più presto una soluzione unitaria che serva a rilanciare il partito». Il messaggio è stato lanciato al convegno dedicato a San Tommaso D'Aquino a cui il ministro ha partecipato a Palermo. Per Buttiglione serve un'accelerata per rimpiazzare l'ex segretario dell'Udc in quanto «c'è il rischio che se non si recupera compattezza in questa fase perderemmo terreno». In sostanza, «chiudiamo in fretta in modo unitario», ha esortato il ministro che teme un indebolimento dell'Udc e l'appiattimento su Forza Italia con ricadute elettorali disastrose. Al momento però la partita è ancora aperta anche se il Consiglio nazionale che dovrà assumere una decisione è fissato per domani. La soluzione dell'impasse è stata affidata a Casini che ieri incontrando a pranzo Buttiglione, Giovanardi, il viceministro Tassone, il capogruppo Volontè e D'Onofrio e Cuffaro, ha ricevuto da questi il mandato a formulare una proposta. «Abbiamo sostanzialmente delegato Casini - ha riferito Giovanardi -, acquisito che sarà lui a guidarci nella campagna elettorale, a fare una proposta di cui sarà lui stesso garante». Giovanardi ha detto di non voler fare previsioni sul successore di Follini però ha sottolineato che dovrà trattarsi di una persona «in grado di continuare la linea del congresso e capace di far rispettare la legalità interna al partito». Insomma l'arduo compito di Casini sarà quindi di mettere d'accordo le diverse anime dell'Udc e trovare una soluzione che ricomponga i contrasti archiviando il caso-Follini. L'orientamento pertanto è di arrivare non a una nomina di reggenza ma all'elezione del segretario vero e proprio. Al momento sul tavolo c'è la candidatura di Lorenzo Cesa ma ieri è riemersa anche l'ipotesi di Tassone. Lo stesso Cesa, presentando la sua candidatura aveva precisato di essere pronto a «ritirarla immediatamente se emergerà una soluzione più ampia e unitaria». Resta da capire se quella dell'ex Cdu Tassone - che potrebbe essere appoggiato dai «conservatori» del partito e da coloro che si sono identificati nella politica folliniana - è davvero una soluzione unitaria. Restano sullo sfondo le ipotesi di Erminia Mazzoni e del presidente dei deputati Luca Volontè, che erano stati dati in ticket con Cesa nella funzione di portavoce. Le probabilità di Tassone segretario erano invece scese a metà della settimana scorsa, dopo l'astensione di Follini al voto sulle riforme istituzionali di Montecitorio. L'atteggiamento dell'ex segretario in dissenso con il resto del gruppo aveva abbassato le quotazioni di Tassone, che non si è mai allontanato troppo dalla linea di Follini. Buttiglione in Sicilia, non poteva soffermarsi sulla candidatura del governatore della Sicilia, Salvatore Cuffaro, alla successione di se stesso. E con toni che sono apparsi del tipo «giù le mani da Totò», e indirizzati in particolare agli alleati di Fi, Buttiglione ha detto: «L'Udc sostiene con forza Cuffaro e gli alleati hanno mille ragioni per fare altrettanto. E' stato un grande governatore, può esserlo ancora. Gli attacchi nei suoi confronti non hanno ragione d'essere». Insomma, il ministro alza un muro a protezione del suo pupillo Totò Cuffaro, oggetto in questi giorni di attacchi da parte degli alleati e soprattutto da Forza Italia, che ha contestato la volontà del Governatore di andare al voto prima delle politiche. Lo stesso ministro Gianfranco Micciché, nei giorni scorsi, aveva avvertito che se Cuffaro insiste in questa direzione, si candiderà lui stesso alla carica di presidente della Regione.