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In un anno quanto un operaio prende in 45

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Il conduttore in Rai incassava 760 mila euro all'anno, un manovale poco più di 16 mila

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Quando l'ex presentatore di Samarcanda, Rosso e Nero e Il Raggio Verde lasciò la Rai nel 2002 percepiva uno stipendio annuo di 762.650 euro. Un operaio medio, di quinto livello, guadagna invece 1297 euro al mese. Una cifra che moltiplicata per le tredici mensilità fanno 16.861. Dunque, a uno operaio medio sarebbero necessari oltre 15 anni per guadagnare quanto l'idolo dell'estrema sinitra incassa ogni dodici mesi. Ma solo il suo. Perché se Santoro avesse intenzione Tutta la squadra che allora lavorava a Sciuscià costava 1,3 milioni l'anno. Va anche detto che, stando a uno studio interno proprio del 2002, la prima serata di Santoro e compagni macinava discretamente in termini di spot. Nel periodo febbraio-maggio 2002, con due fasce di break in prima serata, Sciuscià edizione straordinaria arrivava a far incassare alla Rai in totale 240 mila euro di spot, circa 20 mila euro in più dlele altri trasmissioni. Ma è nel raffronto con i costi che è emerso come i programmi dlel'ex eurodeputato dei Ds non erano proprio convenienti per la tv pubblica. Le prime serate della trasmissione del conduttore di sinistra infatti costavano mediamente 60mila euro in più rispetto agli altri programmi. Sempre nel 2002 venne effettuata una ricognizione dall'allora direttore generale della Rai, Agostino Saccà. Sciuscià edizione straordinaria, infatti, aveva 92.700 euro di costi esterni e 86.700 di servizi interdivisionali. Sciuscià reportage, invece, che andava in onda in seconda serata presentava una spesa di 60.700 euro di costi esterni e 50.500 di servizi interdivisionali. Si trattava di costi, vale la pena di ricordare, notevolmente inferiori a quelli per esempio di una trasmissione analoga come quella di Bruno Vespa. Inoltre va ricordato che il 26 gennaio scorso la Rai ha perso una causa con il conduttore. Il giudice del tribunale del lavoro di Roma, Stefania Billi, ha infatti stabilito che la Rai deve reintegrare il giornalista. Secondo quanto indicato dal giudice nel dispositivo, la Rai è tenuta a reintegrare Santoro nelle funzioni svolte prima dell'interruzione del rapporto e dunque per la conduzione di programmi di approfondimento in prima e/o seconda serata. Secondo il giudice Stefania Billi, Santoro deve essere reintegrato al lavoro «come realizzatore e conduttore di programmi televisivi di approfondimento dell'informazione di attualità di prima serata, di programmi di reportage di seconda serata, in particolare Sciuscià edizione Straordinaria e Sciuscià», come si legge nel dispositivo della sentenza, cioè nelle mansioni esercitate «fino alla stagione televisiva 2001/2002». La Rai deve anche pagare al giornalista un risarcimento da 1,5 milioni di euro (fra risarcimento del danno, restituzione dei quattro giorni di sospensione dal lavoro nel 2002 e della decurtazione dello stipendio, anche questa dal 2002, con i relativi interessi). Infine va ricordato che Michele Santoro dal giugno 2004 ha percepito uno stipendio di europarlamentare che in media è di 144.084,36 euro. Che, tradotti, significano circa 12mila euro al mese. Non proprio il salario di un operaio. E pensare che ha difenderlo maggiormente sono stati i comunisti, sia di Rifondazione che quelli di Cossutta, anche se alla fine a candidarlo sono stati i Ds.

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