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I Ds frenano sul partito unico di Rutelli

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Ancora polemiche nel Nuovo Psi. De Michelis avverte: «Non parlate con Craxi»

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Si potrebbe sintetizzare così la direzione dei Ds che ha approvato all'unanimità la lista unitaria alla Camera e la lista di partito al Senato, con l'avvio di «esperienze unitarie» a Montecitorio per preparare un giorno il gruppo unico dell'Ulivo. Fassino ha ottenuto l'appoggio di tutti sulla necessità di fare un passo alla volta, senza fughe in avanti, per non compromettere il progetto caro a Prodi e tornato in auge dopo la forte spinta venuta dalle primarie: costruire la casa dei riformisti. Per ora si lavora a consolidare la lista unitaria, puntando a fare il pieno di voti alle politiche, poi si andrà avanti con cautela senza predefinire adesso quale deve essere lo sbocco finale. Una risposta a Francesco Rutelli che chiede la nascita di un partito democratico con l'uscita dei Ds dal Pse. La Quercia sottolinea che si apre un processo che ha i suoi tempi di maturazione da verificare mano a mano, dando però assicurazione che nessuno si sottrae alla prospettiva dell'unificazione. Fassino, peraltro, in direzione avrebbe sottolineato «la coerenza» di comportamento della dirigenza diessina che non ha mai fatto marcia indietro sulla necessità di dar vita al listone, sottolineandone la valenza strategica. «Non siamo stati certo noi ad aver dato vita ad uno "stop and go" sulla lista. Non abbiamo cambiato idea e non dobbiamo certo dar prova di coerenza» ha chiosato un esponente della segreteria. «Ho apprezzato la relazione di Fassino perchè anche il tema del partito democratico va collocato nella sua prospettiva giusta, non è il primo punto all'ordine del giorno», ha detto il capogruppo dei Ds al Senato Gavino Angius; mentre Vannino Chiti ha spiegato ai giornalisti: «Oggi si fa la lista unitaria, poi discuteremo di valori e contenuti che consentano di stare insieme alle culture socialista, socialdemocratica, cattolica. Forme organizzative, nomi, verranno dopo. Ora non dobbiamo commettere errori, come quello di discutere come si chiamerà il partito che verrà, quando verrà». In direzione, Fassino, dopo aver parlato della lista unitaria come «primo passo» di un progetto che si realizzerà «nelle forme e nei modi che si vedranno», ha aperto all'ipotesi del gruppo unico a Montecitorio ma ha respinto la richiesta della Margherita di uscire dal Pse. «È coerente con la presentazione della lista alla Camera che si individuino forme tali da rendere integrata l'attività dei gruppi fino ad arrivare ad un gruppo unico», ha detto il segretario che, però, sul Parlamento europeo ha risposto così a Rutelli: «La questione delle appartenenze internazionali va rovesciata rispetto al modo in cui si è discusso fin qui».E intanto non accennano a diminuire le polemiche interne ai socialisti. «Non c'è stato alcun congresso, la situazione resta quella di prima: il nuovo Psi esiste e io sono il suo segretario», insiste Gianni De Michelis, che avverte: «È molto semplice: Boselli e Pannella non possono parlare con due nuovi Psi. Il dialogo è stato aperto da tre soggetti e deve continuare con gli stessi tre soggetti. E se il dialogo dovesse naufragare, il nuovo psi sarà presente con il suo simbolo sulla scheda elettorale». De Michelis ha anche annunciato di avr presentato una diffida sull'utilizzo del simbolo.

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