Emendamenti, dalla tassa sugli sms a quella sulle vacanze

Ma anche l'apertura di un casinò in ogni Regione e la vendita delle opere d'arte della camera. C'è un po' di tutto negli oltre tremila emendamenti presentati alla Finanziaria: proposte vecchie, nuove e stravaganti e tutte rigorosamente bipartisan. Perché la fantasia ormai è di casa in entrambi i Poli. Partiamo dalla tassa sui messaggini dei cellulari. Era stata già presentata un anno fa e seppellita sotto una valanga di proteste. Stavolta ci riprova il senatore di An Giuseppe Valditara: l'idea è di «incassare» un centesimo per ogni sms e in questo modo mettere da parte 300 milioni che serviranno a finanziare il progetto dei libri di testo gratis nelle scuole dell'obbligo. Ma lo zelante senatore è stato subito zittito dal suo partito. An, infatti, in una nota, ha seccamente spiegato che «l'emendamento presentato dal senatore Valditara è un'iniziativa estemporanea e personale e pertanto non condivisa dal partito». Così come non è condivisa da Alleanza Nazionale, per gli stessi motivi, la tassa, presentata da un altro senatore di An, Giuseppe Specchia, sulle vacanze. Di che si tratta? Il nuovo «contributo di soggiorno» dovrebbe essere a carico di persone, non residenti, «che prendono alloggio in via temporanea e dietro pagamento di corrispettivo in strutture alberghiere, private abitazioni, campeggi e altre similari strutture ricettive con esclusione di quelle riservate al turismo giovanile e di altre eventualmente escluse dal regolamento comunale». Il contributo dovrebbe essere riscosso direttamente dai titolari delle strutture ricettive ed è anche prevista la possibilità di multare gli evasori. Riscuote invece più consensi la proposta, presentata da Forza Italia, An e Udc in tre distinti emendamenti, di istituire un Casinò in ogni Regione. Ma anche in questo caso c'è chi va oltre: Salvatore Lauro, deputato della Cdl nel Gruppo Misto ha chiesto, in un emendamento, di consentire alle associazioni di volontariato Onlus di organizzare «Casinò show» per finanziarie le proprie attività. Decisamente «punitiva», invece, la tassa proposta da tre senatori di An, Valditara (ancora lui!), Bevilacqua e Bonatesta. Per contrastare i writers è stata infatti suggerita un'imposta di due euro su ogni bomboletta spray venduta. Neppure l'Unione però in quanto a fantasia se la cava male. Ds, Verdi e Prc hanno proposto di istituire una tassa sulle bottiglie d'acqua minerale in plastica. A che cosa servirà? A finanziare un fondo di solidarietà per lo sviluppo delle reti idriche a livello nazionale e internazionale. In particolare suggeriscono di prevedere «un contributo pari a 0,1 centesimi di euro per ogni bottiglia di acqua minerale o da tavola in materiale plastico venduta al pubblico». Il contributo va quindi a confluire in un «fondo di solidarietà, istituito presso la presidenza del consiglio, finalizzato a promuovere il finanziamento esclusivo di progetti ed interventi, in ambito nazionale ed internazionale, atti a garantire il maggior accesso possibile alle reti idriche secondo il principio della garanzia dell'accesso all'acqua a livello universale». Ma i Verdi non si fermano qui. Il senatore Sauro Turroni, per rimpinguare il Fondo Nazionale per le politiche sociali, ha proposto di vendere le opere d'arte acquisite dal Senato negli ultimi cinque anni. Con una motivazione «estetica». «Ho chiesto di rinunciare alle orrende opere, si fa per dire d'arte, che hanno reso più angoscianti molti saloni e corridoi di Palazzo Madama, come ad esempio il simbolo fallico di color rosa (Italia di Giuliano Vangi) che ha preso il posto del busto di Luigi Einaudi; il grande televisore spento (Frammento Ecce homo di F. Sarnari); la terrificante scultura rossa posta davanti alla tabaccheria (..A bassa voce di Alberto Mingotti); la deprimente figura che si trova all'entrata di San Luigi dei Francesi (Deframmentazione di Aron Demetz)».