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Allarme ANM: la Consulta rischia la politicizzazione

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ma anche il Csm vede in pericolo la propria autonomia se, contrariamente a quel che accade oggi, sarà il Capo dello Stato a nominare il vice presidente. I timori del sindacato delle toghe vengono considerati fondati anche da esponenti autorevoli come il presidente emerito della Corte Costituzionale, Antonio Baldassarre, e il costituzionalista Alessandro Pizzorusso. La giunta del sindacato delle toghe ha scelto la strada di un ampio documento per illustrare osservazioni e valutazioni che ritiene «doverose» dal momento che il progetto di riforma avrà conseguenze «estremamente negative» sull'assetto della giurisdizione ordinaria e costituzionale. Ma a subire contraccolpi sarà anche la «tutela giurisdizionale di fondamentali diritti sociali» come scuola e sanità su cui le regioni potranno essere chiamate a legiferare in via esclusiva. La stessa organizzazione della giustizia ne risentirà a causa delle nuove forme di contenzioso che si creeranno. Le innovazioni più preoccupanti, secondo l'Anm, riguardano il nuovo art. 135 che aumenta da cinque a sette il numero dei giudici nominati dal Parlamento, dei quali tre vengono eletti dalla Camera e quattro dal Senato; e riduce a quattro sia i giudici nominati dal Presidente della Repubblica sia i giudici eletti dalle supreme magistrature.

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