«Quello che è successo è un mio fallimento. Vi chiedo scusa»
Così Gianni De Michelis si congeda dal congresso del partito. È visibilmente provato mentre le telecamere lo assediano dopo la rottura con Bobo Craxi. Il tentativo di evitare la spaccatura è fallito e anche il colloquio, in disparte con Bobo Craxi, non ha dato alcun risultato. De Michelis arriva in sala stampa in compagnia di Chiara Moroni e Donato Robilotta per spiegare le sue ragioni. Le note dell'Internazionale non si sono ancora spente che rovescia fuori tutta la sua rabbia. «Il risultato del congresso - afferma De Michelis - credo che ferisca i socialisti, da una parte come dall'altra». Poi insinua il dubbio che dietro la decisione di Bobo ci sia la longa manus del premier. «Non voglio alimentare nuove polemiche ma visto che la scissione l'ha fatta Bobo... non so che dire. A meno che non sia stato Berlusconi ad aver condizionato lui stesso...». Una battuta ironica che è anche una replica all'accusa che Bobo Craxi ha rivolto al presidente del Consiglio di aver interferito in modo «inaccettabile» nello svolgimento del congresso. Bobo due giorni fa aveva attaccato duramente il vicecoordinatore di Forza Italia Fabrizio Cicchitto accusandolo di aver stilato liste di proscrizione dei socialisti. De Michelis vede nelle deleghe stampate uscite fuori al momento della divisione una prova tangibile di un piano preparato a tavolino. Ma De Michelis fa anche autocritica. «Il problema è che non abbiamo, e faccio per primo autocritica, un vero gruppo dirigente, la piccola nomenklatura locale ci sta condizionando». A sostegno di De Michelis è intervenuto il vicepresidente dei deputati di Forza Italia Carlo Taormina. «I socialisti fedeli alla linea politica di Bettino Craxi devono ringraziare Gianni De Michelis per la posizione di fermezza e di dignità ideale manifestate all'abortito congresso del nuovo partito socialista, isolando la stoltezza politica di Bobo Craxi, che il grande padre non aveva mai coperto». «L'augurio per De Michelis è che continui nella scelta fatta di non consegnare gli ideali socialisti a nessuno - conclude Taormina - privilegiando le aggregazioni elettorali meno dissonanti dai principi di libertà, democrazia liberale e liberismo solidale». Per Donato Robilotta, vicesegretario nazionale del Nuovo Psi, che segue De Michelis, «questa è la scissione di una minoranza che voleva imporre le sue ragioni con la forza. Abbiamo avuto grande senso di responsabilità ed abbiamo evitato così che si creassero tafferugli». C'è anche chi come il parlamentare nazionale di An e assessore comunale a Catania, Nino Strano, componente della direzione nazionale di Alleanza nazionale, in modo provocatorio dice: «dopo il suo voltafaccia mi aspetto che Bobo Craxi, notoriamente disinteressato al denaro, restituisca ai cittadini del collegio di Trapani, che l'hanno generosamente votato come appartenente al centrodestra, la somma incassata in 5 anni da parlamentare della Cdl, destinandola in beneficenza». Il ministro Caldoro a chi vorrebbe traghettare al centrosinistra ricorda le monetine lanciate contro Craxi davanti al Raphael, chiedendosi come possano oggi i socialisti stare con Bertinotti, Cossutta.