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Fini rassicura il premier «Trattiamo sulla par condicio»

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Fini ha confermato l'impegno a verificare le norme sulla par condicio «anche se — ha aggiunto — non credo che questo tema appassioni più di tanto gli italiani». Sul tema della par condicio è intervenuto anche il viceministro per i Beni e le attività culturali Antonio Martusciello. «Tutto può fare Prodi tranne che ergersi a moralista sulle lottizzazioni dei mezzi d'informazione. S' illude se pensa di cancellare dalla sua vita pubblica il tempo in cui come presidente dell'Iri, aveva il controllo anche della Rai, in quegli anni fortemente caratterizzata dalla più capillare spartizione». Per l'Unione ha parlato invece Clemnete Mastella, attaccando la Cdl. «Giudichiamo molto scorretto e antidemocratico questo tentativo del Governo di affrontare le prossime elezioni politiche mandando in soffitta le regole della propaganda elettorale — ha spiegato — l'abolizione della par condicio violerebbe le più elementari norme di equità penalizzando fortemente i partiti più piccoli e con scarse risorse finanziarie. E questo, in un Paese democratico, è inaccettabile». «A legislatura finita — ha concluso il leader dell'Udeur — tutte le forze politiche che si sottopongono al giudizio degli elettori hanno il diritto di competere alla pari, senza bonus ma anche senza handicap, e si vince con la forza dei programmi e non con la logica dei soldi». Critiche sono arrivate anche dal segretario dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio: «Il Premier ormai ha capito che sarà sconfitto alle elezioni e comincia a fare la vittima per poter preparare il terreno per cambiare la par condicio stravolgendo ancora una volta le regole democratiche. L'insofferenza alle critiche e alla satira sta crescendo sempre di più ed è un chiaro segnale di debolezza. Berlusconi dovrebbe rendersi conto che se ci sono tante critiche forse sono dovute al suo malgoverno» «Dopo la legge elettorale, ora vuole cambiare anche la par condicio — ha concluso — perché spera di avere qualche possibilità in più, ma ormai i danni del suo Governo sono evidenti e i cittadini lo manderanno a casa. La disperazione di Berlusconi è tale che anche Celentano diventa un pericoloso sovversivo». Infine sono intervenuti i membri Ds della commissione di vigilanza Rai Giulietti e Panattoni: «La sola idea di abrogare ulteriormente la par condicio e di rendere il denaro e gli spot a pagamento gli elementi principali della campagna elettorale rendono ancora più chiari i motivi per i quali le principali istituzioni internazionali hanno più volte assegnato all'Italia la maglia nera in tema di libertà di informazione».

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