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Veltroni irritato: «Fondi alla Sicilia, niente a Roma»

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Il sindaco della Capitale: «Grazie a noi con la Notte Bianca lo Stato ha incassato dieci milioni di euro»

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In compenso sono stati dati due miliardi di euro alla Sicilia. Bene!». È un intervento polemico quello del sindaco di Roma Walter Veltroni fatto ieri al congresso della Cna a proposito delle ultime scelte governative in materia finanziaria. Veltroni ha ricordato che «Roma è una città grande otto volte Milano e, in questo senso ha bisogno di più poteri». Per questo Veltroni ha ribadito che «in previsione delle elezioni chiederà a tutti i candidati un impegno preciso perché Roma abbia più poteri». Il sindaco, che ha ringraziato il presidente della Regione Lazio Marrazzo che sta «velocizzando la vita della città con il trasferimento di alcuni poteri che consentiranno alla capitale di mettere il turbo» ha ricordato che «c'è un problema di poteri» e in questo senso Veltroni ha rilanciato la proposta studiata nei mesi scorsi dal presidente della Camera di Commercio di Roma, Andrea Mondello («una proposta saggia») per dare a Roma poteri legislativi». Veltroni ha ricordato che «noi portiamo più turisti, grazie anche alla Notte Bianca sono entrate nelle casse dello stato dieci milioni di euro. Un risultato possibile perché i turisti hanno una percezione di Roma come città più vivace». Una città dove è necessario «investire per mantenere quel modello vincente di concertazione ma, anche — ha sottolineato il sindaco — di spirito di squadra tra istituzioni, forze associate e imprese«. Vincente per Roma, secondo Veltroni, è il fatto che «siamo tutti dalla stessa parte: quella della crescita della città». Il sindaco ha anche ricordato che «l'Italia è un paese fermo e stanco, che fa fatica e pare aver perso speranza». E se anche i dati della ripresa dei consumi sono una buona notizia «rimane — ha detto — una percezione cupa che pesa sul Paese». Da qui la convinzione che «nonostante il tasso di crescita di Roma sia ancora superiore a quella nazionale, con gli occupati aumentati del 10% e una conseguente riduzione del tasso di disoccupazione (passata da 11,1% a 7,5%, un risultato mai ottenuto a Roma dal dopoguerra) c'è ancora molto da fare». Tra queste Veltroni ha ricordato le recenti scelte infrastrutturali legate alla crescita della città, una città «che non è più quella dei ministeri ma — ha detto — quella della tecnologia, della ricerca, e dei servizi. Una città — ha sottolineato — che ha sempre più bisogno, in questa logica, dell'artigianato». Un artigianato importante, una piccola e media impresa che rappresenta «la sfida». A questo proposito Veltroni riferendosi alla necessità di sostenere le piccole e medie imprese e l'artigianato romano ha condiviso quanto denunciato dalla Cna e cioè che vi sia «un nuovo rapporto tra sistema bancario e imprese romane». «Non può più accadere — ha detto Veltroni — che gli istituti di credito non tengano conto in modo adeguato della piccola e media impresa. Dobbiamo coinvolgere tutto il sistema bancario nello sviluppo della nostra città».

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