«Con il proporzionale l'Unione non c'è più»
Così il leader dell'Udeur Clemente Mastella, nella direzione del suo partito ha sottolineato, dopo l'esito delle primarie, per il quale ha espresso grande soddisfazione, il ruolo del suo partito all'interno dell'alleanza di centrosinistra. «Pensiamo — ha sottolineato Mastella — ad un'alleanza di centrosinistra costruita su un pianeta forte e con satelliti ai lati: noi saremo il satellite di centro, non subalterno, forti delle nostre tradizioni cattolico-democratiche, fedeli custodi di valori irrinunciabili, a cominciare dalla famiglia e dalle alleanze in politica estera». Mastella ha sintetizzato che «insomma si torna al trattino tra centro e Ulivo o quello che la sinistra deciderà di fare. Un centro che, comunque, sarà determinante per la vittoria alle politiche della prossima primavera». Quattro i punti evidenziati da Mastella nella sua relazione: primarie, permanenza nell'Unione, ruolo del centro della coalizione e aspetto programmatico e di organizzazione territoriale del partito. Per quanto riguarda le primarie, il leader dell'Udeur ha parlato di «un risultato straordinario che ci ha catapultato al terzo posto e ci incoraggia ad andare avanti. Un risultato, reale e non dopato, ottenuto con le nostre sole forze, senza grandi corredi economici, con un apparato modesto e senza l'aiuto delle chat line che fino all'ultimo giorno ci hanno relegato all'ultimo posto. Un risultato che, soprattutto, ha certificato l'affermazione di un centro politico». «Usciamo da questa esperienza — ha proseguito — più forti e ben consapevoli del ruolo che ci ha affidato quel 5% di elettori del centrosinistra che ci ha votato: lavorare per un centro degasperiano sempre più grande che si allea con una sinistra di governo ma non di piazza». Per quanto riguarda il ruolo del centro, Mastella, da un lato ha respinto le advances di Berlusconi ma ha chiesto anche che «cessi questa aria di sospetti del centrosinistra nei nostri confronti, sospetti ingiusti, inaccettabili, i soli, se continuassero a restare in campo, a mettere a rischio l'alleanza». «Non può più avvenire — ha puntualizzato — che si venga criticati per qualche apertura fattaci da altri e si plauda invece a chi offre vani ingressi nel centrosinistra all'Udc o ad alcuni suoi dirigenti». Mastella ha parlato anche delle aperture di Rutelli alla lista unitaria. «Di questa ennesima svolta della Margherita — ha evidenziato — ne prendiamo volentieri atto caricandoci si nuove responsabilità». «Questa nuova stagione — ha ragionato — ci impone di essere riferimento per ceti e mondi che guardano a noi come baluardo di democrazia, libertà, dialogo, confronto, rispetto per le loro idee». E in questo servirà un centro «determinante per la vittoria alle politiche della prossima primavera». In conclusione il leader dell'Udeur ha invitato tutti i dirigenti ad attrezzarsi per raccogliere la prossima sfida: «diventare protagonisti della nuova stagione politica». «La vinceremo — ha spiegato — se costruiremo una piccola, grande Dc con diritto di cittadinanza per tutti e se saremo aperti ai movimenti locali». Un'appello, in particolare, è andato «ai tanti delusi, ai molti in letargo, ai movimenti locali e nazionali affini, per dare voce politica a un'area culturale, quella di centro, che oggi vogliamo rendere più forte».