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Anche Dario Fo corre per fare il sindaco

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Ancora aperta resta invece un'altra questione: chi saranno e quanti saranno i candidati. Filippo Penati, presidente della Provincia di Milano, ha già invitato a «lavorare perché le primarie diventino un grande momento democratico per la conferma popolare di una proposta unitaria». D'altro canto, c'è chi ritiene che con un solo candidato le primarie non abbiano ragione di essere, come il segretario provinciale del Prc, Augusto Rocchi, che però sottolinea l'impegno dell'Unione per arrivare «a una candidatura unitaria di fronte alla quale anche chi ha deciso di candidarsi potrebbe fare un passo indietro». A un passo indietro sarebbe, ad esempio, disposto Roberto Caputo, ex presidente del Consiglio provinciale passato da Forza Italia alla Margherita lo scorso aprile. «Nei prossimi giorni — ha annunciato — presenterò un appello firmato da 15 personalità milanesi a favore della mia candidatura. Ma certo se arriviamo a un nome condiviso da tutta l'Unione e dalla società civile, come poteva essere quello di Veronesi, allora sono disponibile a un passo indietro». Quella di Caputo non è l'unica candidatura confermata oggi. Anche il premio Nobel Dario Fo ha ribadito «parteciperò» e il capogruppo dell'Italia dei Valori in Comune Giuliana Carlino ha proposto Jole Garuti, fondatrice fra l'altro dell'associazione Stac, che si occupa dei diritti dei bambini. Già in precedenza aveva annunciato di volersi candidare anche Davide Corritore, che vorrebbe inserire le primarie nello Statuto del Comune. «Quelle che abbiamo promosso — ha commentato il segretario provinciale dei Ds Franco Mirabelli — non sono le primarie dell'Unione, ma le primarie di tutta quella parte della città che vuole cambiare e insieme al centrosinistra vuol dare forza a una proposta di governo che rilanci Milano».

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