Primarie per il sindaco, l'Ulivo si divide
Contrario Nando Dalla Chiesa (Dl), insistono Rifondazione e la Quercia
Oggi, alle 10, la sede dei Ds di via Pergolesi ospiterà un nuovo incontro tra i segretari cittadini dell'Unione per discutere del dopo-Veronesi, della possibilità di consultazioni primarie e soprattutto dei criteri di selezione per sfoltire la rosa di autocandidature fiorita dopo il passo indietro dell'oncologo. Proprio questo punto potrebbe apparire però fuori luogo, se si considera che non tutti i partiti del centrosinistra si sono espressi con lo stesso entusiasmo circa la possibilità di ripetere a Milano la stessa esperienza vissuta in tutta la nazione: il leader provinciale della Margherita Nando Dalla Chiesa ha ribadito ieri di essere contrario a elezioni primarie che gli appaiono frutto di «uno scatto di nervi dei Ds». «È come — ha proseguito — se avessero voluto dire basta, non avete voluto Veronesi e non c'è altro candidato su cui discutere, adesso mobilitiamo il partito con le primarie». E precisa: «A Milano non possiamo fare come per Prodi». Come conciliare la necessità di stabilire criteri per la partecipazione alle primarie, se tra i partiti c'è chi al momento delle primarie non ne vuole sapere? Secondo il segretario cittadino del Prc, Augusto Rocchi, il problema non si pone: «Stabilire dei criteri è fondamentale, anche perché ho forti difficoltà a credere che domani qualcuno si presenterà al vertice dell'Unione escludendo aprioristicamente la possibilità di ricorrere alle primarie. Basta con le dietrologie: se si troverà un candidato unitario non ci sarà bisogno di consultazioni; altrimenti il ricorso alle primarie è da sempre previsto come un'ipotesi di scelta per il Cantiere». Proprio quel Cantiere che secondo Dalla Chiesa «è stato messo in frigorifero», e che invece, secondo quanto afferma il responsabile dei contatti con le associazioni Maurizio Cavazzan, «prosegue nel suo lavoro, attraverso i forum programmatici e la stesura delle linee guida che andranno a comporre il programma di governo».