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L'eurodeputato va in onda lo stesso

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Caos a viale Mazzini per il «no» dell'ufficio legale, ma Meocci dà il via libera

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«Non mi risultano le dimissioni formali dell'onorevole Santoro ma solo una generica lettera inviata al presidente del Parlamento Europeo nella quale l'europarlamentare anticipa la volontà di abbandonare il suo incarico dopo il 21 novembre», afferma Giuseppe Gargani, eurodeputato di Forza Italia e presidente della Commissione Giuridica del Parlamento europeo E secondo lui potrebbe benissimo «revocare» tale decisione. In ogni caso la Rai non può impedirgli di andare a Rockpolitick. Eccolo quindi stasera a sorpresa da quel diavolaccio di Celentano cui il dg Meocci, dopo l'ex dg Cattaneo, ha dato piena fiducia. Ieri Meocci alla fine di una giornata in cui il pavimento del settimo piano ha scrocchiolato perché incandescente, ha cercato di sedare gli animi, affermando: «Penso che sia necessario sdrammatizzare i toni esasperati del dibattito accesosi intorno alla puntata d'esordio dello show del giovedì sera. Anche se Celentano è una grande risorsa della Rai, in fin dei conti quello su cui si sta congetturando è solo un programma televisivo non un messaggio alla nazione. Indipendentemente dagli ospiti che Celentano, nella sua piena autonomia di professionista e nel pieno rispetto delle leggi, deciderà di invitare in studio, sono certo che Rockpolitik sarà un grande successo». E a confermare la «serenità» dell'evento o aggiunge: In ogni caso, io sarò in prima fila negli studi di Brugherio». E chi vuol capire capisca. Visto che ieri quella nota dell'ufficio legale, firmata da Rubens Esposito, ha fatto infuriare Petruccioli e consiglieri. Per Rubens Esposito, responsabile degli affari legali della Rai, dunque, «fino a quando le dimissioni di Santoro da europarlamentare non saranno accettate, il dimissionario rimane soggetto politico». La nota, frutto di iniziativa personale esplode come una bomba. Consiglieri, funzionari, presidente e dg non sanno come rimediare al fatto anche perché non esiste un vero strumento, un'autorità in materia che possa bloccare Santoro. Anche perché Celentano ha avuto carta bianca e bisogna mantenere l'impegno contrattuale. Dopo un frenetico entra ed esci dagli uffici dei consiglieri, alla spicciolata escono le dichiarazioni degli stessi. «Credo che stia sorgendo qualche equivoco sulla base di un semplice parere dell'Ufficio legale Rai interpretato come una decisione aziendale. Non c'è nessun veto dei vertici Rai alla partecipazione di Santoro», sottolinea il consigliere Nino Rizzo Nervo. Anche Rognoni smentisce il parere legale e Curzi lo segue: «Santoro si è dimesso. Ha il diritto di partecipare. Non ci si può nascondere dietro speciosi e tartufeschi pretesti formali per continuare a negarglielo». Ma Petruccioli tace e acconsente. Giu.Cer.

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