Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Invito a Mastella. «Se vieni nella Cdl il divario con la sinistra diminuisce e andiamo alla pari». L'Udeur risponde picche: «Aspetta e spera»

default_image

  • a
  • a
  • a

Berlusconi torna all'attacco del centrosinistra e lo spunto sono ancora le primarie sulle quali stampa e tv hanno suonato la grancassa a Prodi. Il che dimostra ancora una volta, dice il premier, che la legge sulla par condicio «è contro di me». Quanto alla possibilità di cambiarla, Berlusconi non nasconde di averne parlato con i leader della coalizione ma è anche intenzionato a procedere con i piedi di piombo. Il timore del Cavaliere è che emergano nuovi attriti all'interno della coalizione che sarebbero dannosi nel delicato periodo pre elettorale. Occorre vedere «se si esce dagli egoismi di partito» ha detto Berlusconi che però ha già incassato i primi dubbi. Casini con il quale ha avuto un colloquio proprio su questo tema, gli ha fatto intendere che non è d'accordo. Legata alla questione delle regole è anche l'eventualità di un confronto «face to face» televisivo con Prodi. «Nessuna difficoltà a farlo, sono sicuro di batterlo sui contenuti perchè la sinistra non ha un programma» dice. Ben venga il confronto tv ma a una condizione: «devono esserci regole certe giacchè non ho intenzione di entrare in una rissa e di anticipare la campagna elettorale». Anche perchè, sostiene il premier, «la sinistra dice cose non vere come il fatto che avremmo fatto leggi ad personam. Ma questo non solo non è vero ma se anche lo fosse sarebbero tre o quattro su quattrocento approvate e quindi meno dell'1%». Berlusconi ieri in visita alla sede dell'Eur del motore azzurro, e poi al convegno dei riformisti, è in pratica entrato nel vivo della campagna elettorale. Ha fatto un discorso a ampio raggio in cui non ha mancato di lanciare anche un amo a Mastella che proprio sulle primarie è entrato in rotta di collisione con Prodi. Ha invitato il leader dell'Udeur a lasciare l'Unione. Sarebbe un passo che porterebbe «la Cdl alla parità con il centrosinistra colmando l'attuale divario che, secondo i sondaggi del premier, è attualmente di 3 punti percentuali». Ma nonostante questo gap il premier ha detto che FI «può contare sul 28,8% dei consensi del 2001 e ha intenzione di superare questo livello alle prossime elezioni». Berlusconi parlando con i suoi più stretti collaboratori avrebbe fatto intendere che non ritiene del tutto impossibile il passaggio di Mastella alla Cdl. «I segnali a sinistra sono di fibrillazione generale e Mastella lo conosciamo bene...». Inoltre, «che ci sta a fare Mastella con loro? Noi siamo una grande forza moderata e quindi perchè mai non dovrebbe venire dalla nostra parte?» Ma dall'Udeur al momento rispondono picche. «Aspetta e spera» è stato il commento secco. Una replica che però non ha turbato affatto Berlusconi che ha fatto sfoggio di grande ottimismo. Dalla sua, dice che ha anche il prestigio di cui gode a livello internazionale. «Sono il leader che, con il 43% di apprezzamento personale, ha il consenso maggiore fra i leader europei». Nelle sortite di ieri ha dato pure qualche accenno di come si svolgerà la campagna elettorale che sarà «capillare», con i comitati elettorali presenti in ogni collegio. «475 comitati che lavoreranno, a tappeto, sui 475 collegi per comunicare ai cittadini tutte le informazioni su programmi ed iniziative». Sono state individuate 300 famiglie campione per area alle quali saranno date tutte le motivazioni necessarie a capire i motivi per cui la Cdl «dovrà tornare a governare anche nel 2006». Berlusconi ha ribadito che non è prevista una lista italiana riconducibile al Partito Popolare Europeo e «Forza Italia andrà con il suo simbolo».

Dai blog