Fazio: «Con la Finanziaria passi in avanti»
Il Governatore promuove l'esecutivo ma avverte: «C'è il rischio di deterioramento dei saldi»
Poco dopo la dichiarazione di Silvio Berlusconi, che si aspetta un parere «oggettivo» dal Governatore, Fazio prende la parola in quella che si pensava potesse essere un'arena e dove si assiste all'uscita polemica dell'Unione dall'aula dei lavori dopo la lettura della sua relazione. Poche le riserve enunciate dal numero uno di Palazzo Koch sulla manovra messa a punto dal rivale di sempre, ampie aperture invece del Governatore sul cammino intrapreso con la legge di bilancio, che può portare, a suo avviso, al risanamento dei conti. Il Governatore illustra il suo pensiero alle Commissioni congiunte di Camera e Senato durante la «testimonianza», come è scritto nel frontespizio della tradizionale cartellina carta da zucchero che accompagna le relazioni del Governatore. Fazio sostiene che la Finanziaria, se pienamente realizzata, può rappresentare «un notevole passo in avanti» verso il risanamento dei conti pubblici. Chiede «un impegno coerente» di amministrazioni centrali e periferiche per raggiungere gli obiettivi contenuti nella manovra, ma soprattutto definisce lo sforzo per il rilancio e lo sviluppo impresso dalla legge «positivo». È netta invece la bocciatura del predecessore di Tremonti all'Economia, Domenico Siniscalco, dimessosi poche settimane fa nel pieno dell'ennesimo scontro tra Via Venti Settembre e Via Nazionale. La manovra per il 2005, afferma il Governatore sollecitato dai parlamentari della Cdl rimasti in aula dopo l'uscita dei colleghi dell'Unione, ha fallito completamente i suoi obiettivi, soprattutto per quanto riguarda il contenimento della spesa e la politica delle dismissioni immobiliari, che restano ancora in gran parte da fare. «I dati disponibili sull'andamento dei conti pubblici nell'anno in corso - fa rimarcare ancora Fazio - confermano la tendenza ad un forte deterioramento dei saldi». Poi il Governatore avanza una serie di suggerimenti più che di critiche. «Data l'esperienza degli ultimi anni - fa notare - è essenziale monitorare l'evoluzione dei conti in corso d'anno per verificarne la congruità rispetto agli obiettivi. In passato - spiega - gli interventi sulla spesa hanno generalmente prodotto risultati inferiori a quelli programmati. Particolari difficoltà ha incontrato il conseguimento di risparmi nel comparto sanitario; si sono sistematicamente registrati sconfinamenti di spesa che si sono tradotti in ripiani di debiti pregressi». Dopo aver descritto il quadro economico di riferimento Fazio sottolinea che «lo sforzo di includere nella manovra misure di sostegno all'economia e di rilancio dello sviluppo è da valutare positivamente», e subito dopo mette in evidenza come «per dare fiducia a famiglie, imprese e operatori finanziari sia importante conseguire l'obiettivo per l'indebitamento netto del prossimo anno (3,8% del pil), e avviare azioni volte a migliorare ulteriormente il saldo negli anni successivi, così come indicato nel Dpef». Leggendo la relazione e rispondendo ai parlamentari il Governatore sembra apprezzare in particolare la riduzione del costo del lavoro («punto rilevante della manovra» che «dà immediato sostegno all'apparato produttivo») e le misure messe in atto per i distretti. Questi ultimi «acquistano una personalità giuridica: forse si potrà fare poco quest'anno, ma lavorare molto nei prossimi» dice Fazio prima di esprimere compiacimento al senatore Riccardo Pedrizzi, che rivendica la paternità dell'idea sui distretti. Da banchiere centrale italiano le ultime battute prima di lasciare il Senato senza commentare il gesto dell'Unione. Sulla banca del Sud, progetto inserito nella Finanziaria e tema più volte ripetuto da Tremonti, una difesa d'ufficio per gli istituti del Centro Nord: «di banche nel Sud ce ne sono abbastanza» e nel Mezzogiorno «investono più di quanto raccolgono», tuttavia, se finanziata da privati, «va benè, si può fare».