Mastella non molla, appoggio esterno
In questo modo, Mastella esclude cambi di schieramento, ma marca anche una presa di distanze dalla coalizione, così come è. Una coalizione che Mastella accusa di poco rispetto per lui e per il suo partito, nonostante che le primarie ne abbiano confermato il forte radicamento in alcune aree del paese, e che la collocazione sul centro ne faccia una componente importante per contendere alla Cdl gli elettori indecisi (che possono avere molto peso per la vittoria finale). Il giorno dopo le polemiche sulla regolarità delle primarie, con cui aveva provocato reazioni risentite, soprattutto fra i Ds, Mastella arrotonda i toni, ma conferma di considerare chiusa un'epoca, quella della partecipazione dei Popolari-Udeur all'Unione, per aprire quella dell'alleanza «Unione-centro», in cui i Popolari-Udeur sono un alleato «non organico» alla coalizione. Un annuncio che Mastella accompagna alla conferma dell'orientamento a votare al Senato la legge elettorale contro la quale l'Unione ha fatto ostruzionismo alla Camera. Di conseguenza, Mastella non è andato alla riunione dei vertici dell'Unione, convocata a Roma da Prodi, ma ha fatto sapere da Benevento che aspetta da chi ha vinto le primarie un riconoscimento per il suo partito e per la sua collocazione. Per il momento, però, da Prodi è arrivata solo una battuta poco benevola, per dire che le accuse di Mastella all'organizzazione delle primarie erano servite solo a qualche telegiornale per «offuscare» la sua vittoria. e nei prossimi giorni troverà una soluzione ai problemi confrontandosi con gli altri partiti. Di questi sviluppi, il centro destra resta spettatore interessato, visto che una rottura con Mastella indebolirebbe l'Unione, soprattutto al sud.