Berlusconi: «Tanto vincerò lo stesso io»
I toni di irrisione del premier Silvio Berlusconi («Prodi ha un solo modo di vincere: far votare solo quelli di sinistra») vengono rilanciati da uno stuolo di esponenti azzurri, ma non sottoscritti dagli alleati. An, Lega e soprattutto Udc evocano invece il necessario «rispetto» verso chi è stato in fila per votare il candidato del centrosinistra, pur mantenendo intatta la critica verso Prodi e giudicando inutili le primarie della Cdl con il passaggio al proporzionale. I vertici del centrodestra non si aspettavano una partecipazione alle primarie che andasse calcolata comunque in milioni di persone, e ora Berlusconi, a quanto si è appreso, punta a limitare l'impatto mediatico del voto degli elettori del centrosinistra. Ai suoi, infatti, il Cavaliere avrebbe chiesto di ribattere ancora per ieri ma anche di fare in modo che la questione si chiuda presto, per non amplificare più del dovuto l'incoronazione di Prodi. Che il premier è convinto di poter sconfiggere: con chi ci ha parlato, Berlusconi avrebbe ribadito che la sua premiership è più salda che mai, dopo la scelta della Cdl di imboccare la strada del ritorno al proporzionale. Intanto gli alleati, pur senza nascondere lo scetticismo, apprezzano la democratica espressione del consenso nelle primarie dell'Unione. Per Alleanza Nazionale, detta la linea al mattino Gianfranco Fini. «Meritano rispetto - è l'analisi del vicepremier - quanti hanno partecipato alle primarie del centrosinistra, a prescindere da quale sia effettivamente il loro numero». Dubbi sulla correttezza della consultazione Fini ne ha in abbondanza: «Forse è stata taroccata, come dice Mastella che al riguardo ne sa più di noi». E non è un caso se anche Pier Ferdinando Casini, da Ginevra, usa come verbo la parola «rispetto». «Quando il popolo vota, pure se in forme diverse - afferma - è sempre un fatto democratico. Per questo rispetto le primarie del centrosinistra e lo spirito di promozione politica con cui si sono svolte. Penso che almeno su questo si possano evitare divisioni». Di fronte all'incoronazione di Prodi, persino la Lega non minimizza. Per Roberto Maroni «l'esperimento merita rispetto, vista la partecipazione, ma non risolverà le divisioni interne dell'Unione e nel 2006 le vere primarie le vincerà la Cdl». «Tutto il mio rispetto a chi ieri ha votato - dice anche Roberto Calderoli -, ma continuo a pensare che ci sia stato un inganno politico-mediatico». L'Udc a tornare sul cambio di premiership, legandola alle primarie dell'Unione. «La clamorosa partecipazione, un vero referendum contro Berlusconi - afferma Bruno Tabacci - dimostra la necessità che la Cdl si interroghi sulla sua leadership. Sottovalutare questo orientamento e far finta di niente equivale a certificare lo scollamento del centrodestra dall'opinione pubblica e dal paese». Eppure, in Forza Italia nessuno sembra propenso a fare «chapeau» di fronte all'esperimento democratico degli avversari. La carrellata dei commenti è monocorde: «Senza regole precise tutto era possibile, anche la moltiplicazione dei pani e dei pesci» (Cicchitto), «Le elezioni vere saranno un'altra cosa e le vincerà la Cdl» (Formigoni), «Quattro milioni? Un italiano su sei di quelli che hanno votato a sinistra nel 2001» (Lupi), «Ieri solo un bel gioco, una grande festa dell'Unità, con contorno di salsiccia e caffè» (Casero), «Il voto è frutto dell'abilità organizzativa dei Ds, ma dopo la festa arriva l'ora dei conti con Prodi» (Alfano), «Numeri gonfiati ed esito truccato. Le primarie sono una pagliacciata» (Bertolini), Solo il coordinatore azzurro Sandro Bondi esce dal coro. «Quattro milioni di votanti sono un fatto importante e positivo per tutta la politica italiana. Onore al merito, anche se si è trattato di legittima propaganda», ammette.