Prodi incassa ma l'Unione litiga di nuovo
Tre milioni e 400 mila al voto per le primarie. Il Professore trionfa con oltre il 72%, Bertinotti al 16
Fausto Bertinotti si è fermato al 15,9. Ma il vero dato che è andato oltre ogni previsione è stato quello dell'affluenza alle urne: oltre tre milioni di elettori si sono recati nei seggi del centrosinistra; gli stessi organizzatori speravano di raggiungere quota un milione. Un dato che ha rilanciato Romano Prodi, il quale ha subito dichiarato: «Lavorerò per un grande Ulivo e una grande Unione». Nel tendone messo su a piazza Santi Apostoli, il Professore ricorda come «nella grande manifestazione di Piazza del Popolo (di domenica 9 ottobre, ndr) la gente ci gridava "unità, unità"». «Dobbiamo dare - aggiunge Prodi - gambe e cuore alla speranza espressa oggi dai cittadini che hanno partecipato al voto». «Oggi è stata una grande giornata per l'Italia e per la democrazia - sottolinea il leader dell'Unione - un numero straordinario di elettori di centrosinistra è andato alle urne per scegliere un leader, un progetto e un soggetto politico adeguato a realizzarlo. Oggi gli elettori hanno detto una parola chiara. L'arroganza della maggioranza, che non esita a cambiare le regole del gioco e a mettere a rischio la governabilità del nostro paese, ha raccolto una risposta netta e forte. Oggi milioni di italiani ci hanno detto che vogliono contare di più per decidere il proprio futuro. Ci hanno detto che hanno ancora speranza e che vogliono cambiare. Lo hanno fatto producendo più democrazia con la democrazia». «Noi, l'Unione - conclude Prodi - siamo stati investiti di una grande responsabilità: dare gambe e cuore a queste speranze. Questa sera, in risposta all'inequivocabile appello dei nostri elettori, ho una sola parola: unità. Io lavorerò per un vero Ulivo, una grande Unione, per una nuova Italia». D'Alema ha subito colto la palla al balzo: «Il fatto che Prodi abbia nominato l'Ulivo non può che farmi piacere. Del resto, io sono stato eletto al Parlamento europeo nella lista unitaria». Però poi ha aggiunto: «È Prodi che deve spiegare il suo pensiero.... Poi, quello che succederà sarà il frutto di una discussione collettiva». Boselli è più netto e boccia la proposta: i socialisti alle Politiche andranno con una lista insieme ai socialisti del Nuovo Psi e ai Radicali. «Noi - dice Boselli - abbiamo già riflettuto. Vedrete come andrà a finire. Loro decideranno, noi abbiamo già deciso». Bertinotti è perentorio: «Una lista unica? È escluso. È ragionevole che siano rappresentati l'Unione e il pluralismo dell'Unione che non è una caserma, come la Cdl, dove tutto si riduce ad uno». Quindi Rifondazione farà la sua lista. La situazione sembra di sfuggire di mano, il braccio dstro del Professore, Parisi, prova a metterci una pezza: «Che voleva dire Prodi con "vero Ulivo"? Intanto, diciamo che non è un tram...». E lo stesso Prodi prova a chiarire: «Se i risultati seguiranno i dati che abbiamo c'è l'indicazione chiara su chi avrà la responsabilità di fare il programma».