LA MINA VAGANTE

«Una piazza militarizzata non è democrazia», hanno protestato i Senza Volto che stanno meditando di rinviare per protesta la manifestazione in un altro luogo. Disobbedienti, immigrati, senza casa, sono arrivati a piazza Santi Apostoli da varie città d'Italia con l'obiettivo di consegnare centomila firme ai promotori delle primarie «che sono - spiega Guido Lutrario, uno dei leader romani dei Disobbedienti - i voti degli esclusi, i voti sulle questioni primarie e non sui candidati». Ma ancora prima dell'inizio della manifestazione i Senza Volto si sono indignati per la presenza di forze dell'ordine che chiudono i due lati della piazza. Un drappello di agenti sosta davanti al portone dell'Unione che è chiuso. «Ho chiamato Maurizio Chiocchetti - spiega la candidata alle primarie dei Senza Volto, Simona Panzino - chiedendogli la spiegazione di questo spiegamento di forze. Neanche per Prodi si militarizza così una piazza. Chiocchetti mi ha spiegato che l'Unione non c'entra nulla facendomi però capire che dopo la nostra occupazione della sede dell'Unione l'apertura nei nostri confronti è cambiata». «A mezz'ora dalla consegna delle 100.000 firme - affermano in una nota Simona Panzino e i Senza Volto - che, come Senza Volto, abbiamo raccolto nelle carceri, tra gli studenti, tra i migranti, tra tutti gli esclusi dalle Primarie del centrosinistra, apprendiamo che nel luogo designato, Piazza Santi Apostoli, è presente un imponente schieramento di forze di polizia in assetto antisommossa». «Ribadiamo - sottolineano - che la piazza è stata regolarmente richiesta, e continueremo - concludono - a denunciare con ancora più forza la truffa delle Primarie e il silenzio a cui si vogliono ridurre le nostre 'questioni primarie».