FASSINO

Un problema, ha precisato il segretario dei Ds Piero Fassino partecipando ieri sera a «Otto e mezzo» su La7, che «non ha solo il centro sinistra ma anche il centro destra. Oggi, per esempio, sentivo tra i banchi nell'aula alla Camera che Fi, An e Udc stanno riflettendo e discutendo se presentarsi al Senato con una lista unica oppure no». «Questa legge — ha osservato il segretario dei Ds — dovrà andare al Senato e di qui ad allora noi continueremo a batterci perché non si compia questo strappo e perché questo paese possa avere una legge elettorale più civile e più degna di quella che voi avete proposto questa sera». «Il centrodestra — si chiede ancora il segretario dei Ds — vuole tenere il muro contro muro come ha tenuto fin qui? Sapendo che se si va al muro contro muro, ancora per altre settimane, c'è il rischio che si estenda anche alla finanziaria, alla devolution, alla ex Cirielli...». Intervistato da Giuliano Ferrara Fassino ha anche risposto all'obiezione che con la nuova legge elettorale approvata per ora alla Camera le primarie per investire prodi non hanno più senso. «Le primarie non perdono di valore perché cambia la legge elettorale, noi non le abbiamo legate ad un sistema elettorale. Noi — ha spiegato ancora il segretario dei Ds — abbiamo fatto le primarie con l'obiettivo di dare al leader della coalizione il massimo della forza derivante da un'investitura data non solo dai partiti ma anche dagli elettori direttamente». «Questo obiettivo — ha insistito Fassino — vale anche con la nuova legge elettorale». Ma Fassino non ha risparmiato un attacco a Berlusconi: «Lui non fa le primarie non perché è cambiato il sistema elettorale ma perché non si sottopone al giudizio di nessuno».