Vigilanza, la Cdl dà l'ok a Gentiloni
L'esponente della Margherita è stato eletto con 34 voti su 34 votanti, anche se ne sarebbero bastati 24 per la nomina. Nel frattempo, la prima sezione consultiva del Consiglio di Stato ha emesso un parere, definito «interlocutorio», sulla spinosa questione della compatibilità o meno del neodirettore generale della Rai Alfredo Meocci. I giudici di Palazzo Spada torneranno a riunirsi nelle prossime settimane ed il parere definitivo è atteso non prima della fine del mese di novembre. «Il consenso unanime è una buona premessa per la lavorare», ha detto il neo presidente Gentiloni. ìSono e resto dell'opposizione ma - ha sottolineato - apprezzo il fatto che la Cdl abbia confermato la regola, che è una buona regola, e alla quale si atterrà in futuro tutto il centrosinistra, che le commissioni di Vigilanza siano assegnate all'opposizione». Gentiloni ha assicurato che condurrà i lavori «in modo imparziale». La prima mossa, ha ammesso, sarà quella di «ascoltare il nuovo vertice della Rai, che non abbiamo mai avuto l'occasione di incontrare. E visto che non è del tutto nuovo l'incontro avrà un carattere meno formale e più concretizzato sui contenuti, sui quali la commissione deve vigilare». Secondo Gentiloni l'azienda di viale Mazzini «ha bisogno di un interlocutore in commissione di Vigilanza e in Parlamento che rispetti quelle che sono le regole di legge». Sulla nomina è intervenuto il ministro delle Comunicazioni Mario Landolfi. «È la prima volta che un presidente della Rai e della Vigilanza siano dell'opposizione. È un dato politico molto importante sul quale riflettere. A Gentiloni i miei auguri di buon lavoro», ha detto. Sul fatto che i parlamentari della maggioranza abbiano deciso di votare per l'esponente della Margherita, Landolfi ha spiegato che «nelle file della Cdl c'è stato sicuramente un confronto sulla validità di questo schema (sull'assegnazione all'opposizione della carica, ndr). Non si parli ora di occupazione della Rai».