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«L'economia sta uscendo dal tunnel»

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Il premier: la crescita 2005 non sarà piatta, ma positiva: + 0,2%. E nel 2006 si parte da un + 0,5%

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E nel 2006 il prodotto interno lordo potrebbe crescere di mezzo punto percentuale. La previsione è quella del premier Silvio Berlusconi, ed è stata annunciata ieri in occasione della cerimonia di insediamento del nuovo Cnel, il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro. Insomma sullo stato dell'economia, data per morente solo qualche mese fa, il presidente del consiglio si è dimostrato ottimista. Anche perchè il 2005, anno per il quale era stata stimata la crescita zero, forse chiuderà in positivo. Solo di qualche decimale, certo, lo 0,2%. Ma i segnali di un punto di svolta ci sono. «C'è una situazione che induce a un relativo ottimismo, perchè il pil è aumentato dello 0,7%, si è incrementata anche la fiducia dei consumatori e delle imprese, le esportazioni sono cresciute del 6% mentre le importazioni del 5% e ci sono più ordinativi nel settore industriale» ha sottolineato Berlusconi. A evitare il tracollo sarebbe stato il relativo dinamismo dell'economia anche nel terzo trimestre. «Le stime sul pil sul terzo trimestre variano attualmente tra un minimo dello 0,3-0,4% e un massimo dello 0,5-0,6%» ha precisato il premier. Un'accelerazione che oltre a portare beneficio al risultato dell'anno, estenderà i suoi effetti anche al 2006. «Considerato il miglioramento congiunturale in atto nel secondo semestre, il trascinamento sul 2006 potrebbe risultare nell'ordine del mezzo punto percentuale» ha aggiunto il presidente del consiglio. Che inevitabilmente si è soffermato anche sul tema della manovra economica che sta per essere discussa dal Parlamento. In primo luogo con gli incentivi per consentire alla imprese di ritrovare la competitività perduta. E in particolare con quel taglio dell'Irap, l'imposta regionale sulle attività produttive, più volte annunciato e finora mai arrivato. La sessione di bilancio che si è aperta potrebbe essere l'occasione giusta per accontentare gli imprenditori. ««È previsto un provvedimento ad hoc per riformare l'Irap» ha affermato il primo ministro «parlando delle misure contenute nella prossima legge finanziaria» in favore di imprese e famiglie. Non è mancato un accenno a uno dei nodi da risolvere con la manovra è cioè quello della riduzione del rapporto debito/pil concordato con l'Unione europea. Tra le soluzioni sono allo studio interventi sui beni mobili e immobili di proprietà statale. E in particolare «ulteriori privatizzazioni di Enel e di Eni e altre cartolarizzazioni del patrimonio immobiliare dello stato». ha confermato Berlusconi che ha escluso effetti negativi della Finanziaria sui servizi erogati dai comuni italiani. «Nonostante il fatto che mentre la spesa dello Stato centrale è diminuita in questi anni quella degli enti locali è aumentata attraverso un aumento delle tasse locali».

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