LA RIVELAZIONE DI BOSSI: BERLUSCONI MI DISSE....
«Berlusconi è venuto a trovami parecchie volte. Mi ha detto che l'inizio della mia malattia ha segnato la fine del suo governo. Mi ha fatto piacere ma...non ero così importante»: Umberto Bossi, intervistato dalla Televisione Svizzera in lingua italiana, parla dei lunghi mesi di malattia, ricordando che il premier è stato tra quelli che si sono ricordati di lui. Ma qual è stato il suo pensiero ricorrente durante la malattia e il recupero? «Che facevo fatica a recuperare! Che recuperavo a metà! È difficile recuperare. Anche adesso tra braccio e gamba la parte colpita non è certo a posto. Occorre tempo. Occorre impegnarsi. Non è una cosa semplice. Ma io devo recuperare perchè devo fare ancora tante cose. Quelle che ho in testa io». Alla domanda su cosa pensi di chi ironizza sulla sua malattia, Bossi risponde: «Non ci faccio caso. Meglio scherzare sulla mia malattia che drammatizzare. Io ho avuto una vita positiva, moglie e figli, tanti figli, una bella famiglia, e quindi, essendo stato fortunato, certe cose non mi umiliano mai. Mi fanno sorridere, e che qualcuno parli male di me è normale. In politica sono uno che rompe le scatole, che da sempre sta col federalismo, con la voglia di cambiare il paese, sono uno che non ha mai mollato. Il mondo politico è pieno di gente che dice una cosa e poi in Parlamento ne fa un'altra... Posso capire che qualcuno ce l'abbia con me. Sono quelli che non vogliono cambiare... Vabbè».