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Contro la Manovra sciopero generale

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«Un errore», commenta il sottosegretario al Welfare, Maurizio Sacconi, per il quale «così prevale un atteggiamento politico delle associazioni sindacali». Al termine di una riunione durata quasi sette ore Cgil, Cisl e Uil hanno deciso due iniziative di mobilitazione contro la manovra: una giornata di riunioni degli attivi sindacali per il 12 novembre e quattro ore di sciopero con manifestazioni a carattere territoriale per il 25 novembre. I sindacati inoltre oggi prepareranno uno schema di documento con le proprie proposte di modifica della legge finanziaria da portare in Parlamento giovedì mattina nell'audizione delle Commissioni e da inviare al governo, agli enti locali e alla Confindustria. Il documento affronterà in particolare quattro questioni: l'emergenza sociale, il Mezzogiorno, la questione carovita e la difesa dei redditi. «Confermiamo il giudizio negativo sulla finanziaria - ha detto il leader della Cgil, Guglielmo Epifani - perchè non si occupa delle condizioni dei giovani e degli anziani, non sostiene il Mezzogiorno e i consumi e non riesce a mettere a posto i conti pubblici. Abbiamo deciso uno sciopero generale il 25 novembre con manifestazioni a carattere territoriale». Epifani ha quindi auspicato che sulla manovra si possa avere un confronto con Confindustria visto che «nei loro giudizi si contraddicono alcuni impegni presi con il sindacato». Secondo quanto si è appreso uno dei motivi della lunghezza della riunione delle segreterie unitarie di Cgil, Cisl e Uil, è stata la discussione sulla richiesta del segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, di inserire tra le proposte del sindacato la detassazione degli aumenti salariali contrattuali. «Abbiamo convenuto - ha detto Angeletti - di chiedere al governo una riduzione di tasse sui redditi da lavoro dipendente. Si tratta di un atto di giustizia sociale per rilanciare i consumi e difendere il salario». A questo punto si è aperta la discussione perchè le posizioni era diverse tra le confederazioni. «Su come, su quale strumento utilizzare abbiamo opinioni diverse tra di noi - ha detto Angeletti - Quella della Uil è di non tassare gli aumenti contrattuali». Il segretario generale della Cisl, Savino Pezzotta, ha affermato che il governo «dovrebbe accogliere» le proposte che avanza il sindacato. «Le nostre proposte sono compatibili con i conti pubblici». Cgil, Cisl e Uil si sono dette unite nel giudizio contro una finanziaria che non tiene conto delle emergenze sociali e, non contribuisce allo sviluppo economico e non risolve il problema dei conti pubblici. «Costruiremo proposte insieme - ha detto Pezzotta - sul Mezzogiorno, sulla tutela dei redditi e sulla difesa dei pensionati. Su questo chiederemo un incontro al governo». Ad annunciare una «risposta dura» è anche l'Ugl, il sindacato vicino ad An: «Di fronte al desolante quadro della Finanziaria non escluderemo alcuna iniziativa», ha detto il segretario generale Stefano Cetica.

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