In Sicilia Pippo Baudo dice di no a Prodi
La Margherita pensa già alle elezioni del 2006: «Dopo di lui, solo Bonolis potrebbe far politica»
Dopo gli incontri e i discorsi, il Pippo Nazionale ha rifiutato la proposta di candidarsi come governatore della Regione Sicilia per l'Unione. E si riapre così la corsa al candidato di richiamo per il centrosinistra. Se l'Unione sarà costretta ad abbandonare l'idea di un conduttore televisivo come governatore siciliano, optando per un «semplice» politico come Enzo Bianco della Margherita o Claudio Fava dei Ds, sicuramente continuerà a puntare su altri personaggi di spettacolo sul piano nazionale. I giochi quindi sono aperti. Baudo si è recato ieri negli studi della Rai per le prove di «Domenica in» già convinto di rinunciare all'offerta di Prodi. Ha passato una notte insonne pensando all'arduo compito di gestire la sua regione siciliana e l'ha messo sul piatto della bilancia insieme all'impegno del felice ritorno a Domenica in. Ed ha deciso di restare con Mamma Rai. «Non sono adatto a un compito così importante, difficile e complesso che richiede competenze specifiche che non credo di possedere», spiega a caldo il presentatore. Ringrazia Prodi e Rutelli e poi confessa di aver ricevuto anche delle «pressioni», ma non dalla Rai, e di essere rimasto «sbalordito» dalla proposta ricevuta. Insomma, Baudo dice no a Prodi, perché si sente «non adatto» al compito di governatore, quindi non esclude un altro compito all'interno dell'Unione, come testimonial in campagna elettorale prima e all'interno del governo, in caso di vittoria. Infatti c'è chi già ci pensa. «La scelta va rispettata - dice Angelo Capodicasa, segretario regionale dei Ds - In ogni caso riteniamo che lui possa dare un contributo in campo nazionale e regionale». Musi lunghi invece nella Margherita, che per prima, attraverso Sergio D'Antoni, aveva lanciato la candidatura del presentatore. «Sono rammaricato per la rinuncia» afferma il coordinatore regionale Salvatore Cardinale. I fedelissimi di Rutelli, Marini e De Mita, infatti ci sono rimasti malissimo. Renzo Lusetti, braccio destro di Rutelli e organizzatore della festa del partito, dove in prima fila sedevano Biagio Agnes, Raffaella Carrà, Roberto Zaccaria e Gigliola Cinquetti, non può fare a meno di pensare che «adesso l'unico personaggio di spettacolo adatto a far politica potrebbe essere Paolo Bonolis. Però non è siciliano». E Fiorello? È siciliano e pure vicino al partito, visto che il suo autore, Giampiero Solari, è anche assessore alla cultura della Margherita nelle Marche. «Non so - risponde Lusetti - Fiorello mi pare che pensi ad altro, soprattutto alla carriera, per la politica è più tagliato Bonolis». Alla fine Lusetti ammette che il candidato alla Regione Siciliana sarà probabilmente un politico, «Enzo Bianco», conclude. Il Prc, contrarissimo a Baudo, lancia invece un appello agli alleati: basta cercare improbabili candidati scelti nel mondo dell'impresa e dello spettacolo. La persona più adatta per sconfiggere Cuffaro è il Ds Claudio Fava. Oppure Tano Grasso. Critico sulla spettacolarizzazione della politica anche il centrista dell'Udeur Mauro Fabris, che sottolinea: «Non avrei mai candidato nemmeno Santoro e la Gruber. Non hanno aggiunto nulla alla politica».