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A Tremonti vietato presentare un libro

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In piazza del Popolo c'erano poche decine di persone con cartelli contro una legge finanziaria definita «iniqua, inattendibile, inefficace». Nel teatro sperimentale Tremonti parlava della sua ultima fatica letteraria, su invito dell'associazione «Benedetto Croce». Sentendo fischi e urla il ministro ha replicato con durezza. «Visto che non sono qui come ministro e non sono venuto per parlare della finanziaria ma sono venuto come professore per parlare di un libro - ha detto Tremonti - trovo non civile che ci sia una contestazione pubblica su un libro». «Io - ha aggiunto - non mi permetterei mai di contestare il libro di un altro. Un conto è la contestazione su una legge, un conto organizzare una contestazione a una persona per un libro. La trovo una cosa non civile». Il ministro ha poi proseguito: «Chi inizia contestando i libri sai come comincia e non sai come finisce». «La mia valutazione negativa su quei signori - così Tremonti ha definito i manifestanti - è proprio questa. Se fossi venuto per parlare di politica avevano il diritto di contestare, magari senza esagerare, ma su un libro lo trovo proprio il principio di un percorso non civile che non vorrei fosse fatto da questo Paese», ha concluso Tremonti. La manifestazione, con fischi e slogan, si è chiusa senza incidenti e senza che il ministro e i manifestanti si incrociassero.

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