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Legge risparmio, giro di boa in Senato

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L'Unione ha annunciato che non farà ostruzionismo. «L'Unione -ha riferito al termine della conferenza dei Capigruppo il presidente dei senatori dei Verdi, Stefano Boco- ritiene utile dare una risposta a tutte le attese dei risparmiatori e del mondo economico. Faremo la nostra battaglia di idee, all'interno dei tempi previsti perchè vogliamo vedere approvato questo provvedimento». Anche la senatrice diessina Maria Grazia Pagano ha ricordato l'ordine del giorno varato dall'unione per una rapida approvazione del provvedimento. Rimane fermo, però, l'ostruzionismo dell'Unione su tutti gli altri provvedimenti all'esame di Camera e Senato per «la battaglia centrale» contro la legge elettorale. Ma il capogruppo diessino in Senato Gavino Angius mette i paletti. La rinuncia all'ostruzionismo ha una contropartita: «il governo in Aula dovrà finalmente dire qualcosa sulla crisi di Bankitalia». Angius sottolinea che «il governo dovrà dire qualcosa sulla crisi di Bankitalia in particolare sui punti nodali che riguardano il mandato a termine e le modalità di nomina del governatore, il trasferimento della vigilanza sulla concorrenza bancaria all'Antitrust e la trasparenza delle decisioni». L'iter della legge «si deve concludere - spiega il senatore Ds - ma vogliamo costringere il governo a esprimersi in modo chiaro dopo le posizioni contrastanti emerse a proposito di Bankitalia. Ricordiamo quelle espresse dal ministro Tremonti, le altre discordanti dai ministri della Lega e in mezzo il presidente del Consiglio che in realtà non ha assunto una posizione chiara. In questo modo - conclude Angius -staniamo il governo e staniamo la maggioranza». Il relatore al provvedimento Maurizio Eufemi (Udc) ha detto di apprezzare la decisione dell'Unione di non far ricorso all'ostruzionismo. «L'opposizione si è mostrata responsabile e ha reso possibile il cambiamento di clima necessario per l'approvazione della riforma del risparmio». «Sarebbe stato assurdo non riuscire a votare la legge - ha aggiunto Eufemi - compito del Parlamento è decidere e dare ai risparmiatori le risposte che si attendono. Non si può andare alle elezioni di aprile senza aver approvato questa legge fondamentale, dopo due anni e mezzo, sarebbe un fallimento. La mia fiducia è stata concretizzata proprio nella richiesta di contingentare i tempi».

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