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Il proporzionale resusciterà il Listone

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È la soluzione per trovare una «casa» al Professore, costretto a candidarsi in un partito

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Ma l'aiuto più grosso per far risorgere e far tornare attuale il progetto dell'Ulivo, della Lista unica, arriverà proprio dalla Casa delle Libertà. E da quella riforma elettorale che Berlusconi ha studiato a tavolino per ridurre la distanza che ancora oggi separa il centrodestra dall'Unione, che Fassino e i suoi alleati vedono come il fumo negli occhi ma che alla fine, forse dovranno ringraziare. Se la legge che reintroduce il proporzionale sarà approvata, infatti, Prodi, i Ds e la Margherita dovranno tornare a sedersi attorno a un tavolo e parlare seriamente del Listone. La questione è stata aperta un paio di giorni fa da Fassino che ha riesumato il progetto dell'Ulivo proprio per trovare una «casa» a Prodi che, se passerà la riforma, dovrà comunque candidarsi con un partito. Escluso che possa farlo con quelli esistenti, la soluzione che molti prevedono nel centrosinistra è che si torni all'ipotesi di un'aggregazione nella quale confluiscono Ds, Margherita, Socialisti (magari con i radicali), i repubblicani di Luciana Sbarbati e, perché no, l'Italia dei Valori. Cero ci sarà da convincere Rutelli a fare una decisa marcia indietro, vista che è stato proprio l'ex sindaco di Roma a non volere quella lista unica. Ma la riforma in senso proporzionale non lascia molte possibilità. «Se si votasse con la nuova legge e con la situazione attuale dei partiti — ragiona un esponente di Dl — la Margherita vedrebbe più che dimezzati i suoi parlamentari. Sarebbe una carneficina. È chiaro che bisogna trovare una soluzione». E la soluzione che sempre più si fa strada è proprio quella di tornare al Listone. Una formazione nella quale Romano Prodi farà il presidente e Rutelli e Fassino i segretari. Fantapolitica? Non troppo. «Hanno cambiato le carte in tavola, ci sono regole nuove — spiegano le «voci di dentro» della Margherita — anche i giocatori devono cambiare strategia». Certo Rutelli dovrà ingoiare un boccone amaro. «Ma è necessario, glielo faranno capire proprio i suoi uomini». Ovvero i vari Giachetti, Gentiloni, Milana, Lusetti che l'ex sindaco di Roma ha piazzato uno dopo l'altro, nelle elezioni del 2001, in Parlamento. Se la Margherita si presenterà da sola quante chance avranno di tornare a fare i deputati? Nel Lazio, ad esempio, ragionando in termini proporzionali, Dielle potrebbe non avere più di cinque posti a disposizione. Chi accetterà di farsi da parte? Per il momento, comunque, Romano Prodi prende tempo: «Se la legge elettorale dovesse cambiare in senso proporzionale — ha commentato ieri parlando a Crotone a una manifestazione per le primarie — il giorno dopo sulla mia candidatura come Unione faremo una riflessione». «In ogni caso — ha aggiunto — io spero proprio che non ci sia alcuna modifica della legge. Ditemi voi se è possibile procedere a una modifica del modo di votare a sei mesi dalla consultazione e cancellando addirittura ogni possibilità di espressione dei cittadini nella scelta dei loro parlamentari?». Eppure quella legge potrebbe andare proprio incontro ai suoi desideri. Pa. Zap.

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