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«Serve un candidato di tutti»

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Ecco perché ho deciso di rinunciare». A pochi giorni dalla decisione di non candidarsi alle primarie per l'Unione in Sicilia, Sergio D'Antoni è tornato a parlare del suo no. Lo ha fatto a margine dell'incontro politico che ha tenuto ieri il leader dell'Unione Romano Prodi a Palermo con gli esponenti della Margherita in un circolo nautico. «La mia è stata una decisione che vuole favorire l'unità della coalizione — ha spiegato D'Antoni — La coalizione deve trovare un candidato che abbia il consenso di tutti che poi venga sottoposto, sul modello Prodi, ad una verifica popolare. Questo è indispensabile in genere, ma soprattutto in Sicilia perché qui il centrodestra è ancora forte e per vincere il centrosinistra deve avere una coalizione compatta». Alla domanda su chi possa essere il candidato ideale, D'Antoni ha referito non rispondere: «Sono il soggetto meno adatto a dare indicazioni di nomi». Poi, ha ribadito che «con la mia rinuncia è stato azzerato il metodo, non la mia persona, a questo punto i partiti partono da capo». Ma ha anche ribadito che «la Margherita ha una legittima aspettativa, del resto lo ha detto pure D'Alema che il candidato non deve essere per forza diessino. Dentro queste aspettative si deve trovare la soluzione, ma che sia condivisa». Alla domanda se ha rinunciato a malincuore alla candidatura, ha replicato: «Ho fatto una scelta che ho ritenuto positiva, l'ho fatto per il bene della Sicilia, io amo la Sicilia e uno certamente ci mette anche il cuore, ma anche la testa».

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