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Federalismo, ai Comuni le tasse sulla casa

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Le proposte dell'Alta Commissione a Berlusconi per aumentare gli introiti degli Enti locali

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Ma anche le imposte comunali potrebbero essere rivoluzionate attribuendo alle amministrazioni municipali tutti i tributi sulla casa, compreso il prelievo sugli affitti e accompagnando la mini-rivoluzione con una piena autonomia sull'addizionale Irpef (che può anche essere cancellata) e dall'incasso dell'Iva pagata sui beni acquistati al bar, dal tabaccaio, dalle edicole e negli alberghi. L'Alta Commissione di Studio per il Federalismo Fiscale, guidata da Giuseppe Vitaletti, ha consegnato al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi i risultati di due anni di lavoro. Regioni, meno Irap: dimezzare l'Irap pagata dai privati e, al posto dell'attuale fondo perequativo, consentire una compartecipazione all'Iva per pagare servizi sociali come sanità e istruzione, calcolandole l'attribuzione in base alle vendite al consumo. L'Alta commissione propone una mini rivoluzione per le entrate delle regioni. L'Irap pagata dai privati dovrebbe essere dimezzata introducendo una flessibilità del 10%. L'Irap pagata dalle amministrazioni pubbliche rimarrebbe invece sostanzialmente immutata, ma più flessibile. Alle regioni sarebbero però attribuiti i tributi di tabacchi, giochi e bolli di concessione e verrebbe concesso di modificare l'Irpef regionale. Regioni, arriva l'Iva: Una quota dell' Iva potrebbe essere girata alle regioni, in proporzione sui consumi del territorio. L'obiettivo è quello di arrivare a coprire, con i tributi attributi e con la compartecipazione Iva, il 95% della funzionalità complessiva delle regioni, cioè il 100% delle spese sanitarie e l' 86% degli altri servizi. Con la flessibilità loro riconosciuta le regioni possono aumentare il gettito di circa il 10%, scegliendo così di fornire più servizi. Welfare locale, da scuola ad anziani: L'Alta Commissione avanza anche alcune proposte sul fronte dell'addizionale Irpef, sia comunale sia regionale. Comuni e regioni potrebbero cancellarla e anche introdurre deduzioni sociali: al posto dei buoni scuola o degli assegni per l' assistenza agli anziani, si potrebbero introdurre deduzioni sull' Irpef locale. Ai comuni le tasse sulla casa: la proposta tende alla semplificazione, a collegare il prelievo ai servizi resi sul territorio ma anche a consentire un maggiore controllo dell'evasione. Viene suggerito di dare ai Comuni l'intero gettito dei tributi relativi alla casa, non solo l'Ici e la tassa sui rifiuti ma anche l'addizionale sull' energia elettrica. Caffè e iva comunale: L'ipotesi prevede per i Comuni anche l' attribuzione del gettito Iva di alcuni consumi Iva ben distribuiti sul territorio, in particolare quella relativa ai bar, ai tabaccai, alle edicole e agli alberghi. In pratica l'Iva pagata su caffè, giornali e tabacchi - prevede la proposta - potrebbe finire nelle casse dei comuni.

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