CASTELLI: «SI INFORMINO MEGLIO»

Quel provvedimento, ha attaccato ieri l'ex presidente dell'Anm, Edmondo Bruti Liberati, mette a rischio tra il 30 e il 40 per cento dei processi con una triplicazione delle prescrizioni rispetto alla situazione attuale. Bruti Liberati considera ragionevoli le «previsioni pessimistiche» sull'impatto del provvedimento sui procedimenti in corso e accusa di «inadempienza» il ministro della Giustizia, Roberto Castelli, a proposito della mancata diffusione dei dati. Bruti ha ricordato che il 2 febbraio scorso il ministero aveva chiesto a tutte le Corti di Appello di fornire nel giro di una settimana i dati sui procedimenti pendenti al 31.12.2004. Pur avendo gli uffici risposto con un diverso livello di accuratezza e utilizzando sistemi informatici diversi, il ministro avrebbe dovuto sollecitare — ha detto l'ex presidente dell'Anm — la trasmissione dei dati e l'integrazione di quelli parziali. «Risulta che il Ministro — ha sottolineato ancora Bruti — salvo il caso di Roma dove vi è stata una collaborazione diretta tra i funzionari ministeriali e quelli della locale Corte di appello, da aprile ad oggi non ha fatto più nulla. Eppure sarebbe stato agevole ottenere dati più completi. Basti un esempio: a Cagliari, in una delle sedi in cui i registri ufficiali sono ancora cartacei, in due giorni i rappresentanti dell'Anm hanno raccolti il dato della prescrizione per 2434 procedimenti. Peraltro, i dati trasmessi, pur se incompleti, potevano e dovevano essere utilizzati come base per ulteriori elaborazioni e analisi di impatto». «L'Anm si informi meglio», è stata la replica del ministro della Giustizia, Roberto Castelli all'Associazione Nazionale Magistrati. «Fino ad ora — ha detto il ministro — l'unica istituzione che ha avanzato la richiesta per ottenere i dati sull'impatto della cosiddetta ex Cirielli è stata la Presidenza della Repubblica a cui lo scorso 29 settembre ho trasmesso le risultanze dell'indagine statistica svolta dagli uffici del Ministero. Nessun'altra istituzione ha finora presentato tale richiesta». «Chi mi accusa di inadempienza — ha concluso il Guardasigilli — quindi dovrebbe informarsi meglio. Peraltro, la notizia della trasmissione dei dati al Presidente Ciampi è stata resa pubblica il giorno seguente, 30 settembre, ma forse l'Anm non vi ha prestato attenzione».