«L'intesa c'è, adesso pensiamo ad allargarci»
Fabrizio Cicchitto è soddisfatto della nuova fase che si è aperta nella Cdl. È cauto il vicecoordinatore di Forza Italia, ma allo stesso tempo lui che è uno dei maggiori consiglieri del premier Berlusconi guarda avanti. Onorevole, si può considerare una nuova epoca quella che si è aperta nella Cdl? «Abbiamo ritrovato l'intesa, questo sì. E su due punti qualificanti». Quali? «La legge elettorale e la Finanziaria». Be', la legge elettorale in verità Follini vuole rimetterla in discussione... «A me sembra che quella che si sta discutendo è una proposta perfettamente aderente a quella che era stata avanzata dall'Udc. Follini ne aveva fatta una questione discriminante». E allora perché il segretario dell'Udc vuole tornare indietro? È uno sgarbo a Casini? «Non mi occupo delle questioni interne agli altri partiti». D'accordo, ma il sistema proporzionale è fortemente osteggiato dal centrosinistra che minaccia di scendere in piazza. Ha paura? «Mi viene da ridere. Ricorda quella che chiamavano "legge truffa"? Era il 1953, la sinistra assalì e denigrò De Gaspari "reo" di volere una legge che garantisse stabilità. Dieci anni dopo i comunisti di allora si resero conto di aver sbagliato. Succederà anche questa volta, tra dieci anni diranno che oggi abbiamo ragione». Ma il centrosinistra sostiene che con la nuova legge vincerebbe chi ha meno voti. Che cosa replica? «Falso. Sono dei bugiardi professionisti. Stavolta hanno fatto i conti su dati della Camera basati sul primo modello di riforma. Ci vuole pazienza». E la pazienza è necessaria anche sulla Finanziaria? Che cosa risponde alle accuse di Veltroni? «Legga il testo della Finanziaria prima di criticare. E quando la leggeranno, questi signori del centrosinistra scopriranno che per esempio c'è un incremento della lotta all'evasione e ai Comuni potrebbe venir destinato sino al 30% di ciò che si riuscirà a recuperare». Ma esiste un rischio di taglio anche della spesa sociale? «L'ha spiegato così chiamaramente il ministro Storace al Tempo. La spesa per la Sanità è al suo massimo storico e crescerà ancora di altri due miliardi che serviranno a decurtare le liste di attesa». Onorevole, la Cdl comunque ha trovato l'intesa su due punti di primo livello. E ora? «Intanto sono cauto. Bisogna passare dalle parole ai fatti». In che senso? «Nel senso che questa unità deve reggere alla verifica parlamentare». Ed è pessimista? «No, dico che dobbiamo tenere duro perché i mesi che ci attendono non saranno facilissimi». Ora che il centrodestra è tornato unito, come pensa si possa «capitalizzare» l'intesa e renderla più stabile? Accelerare sul partito unico? «Il partito unico ha una sua tempistica prima e dopo le elezioni: non credo si possa cambiare. Quello che possiamo fare adesso è stringere con le forze che sono vicine al centrodestra. Penso ai radicali che non intendono finire con il centrosinistra, e a nuova Dc». Intanto però, bisogna vedere come non perdere altri pezzi: De Michelis potrebbe andar via... «La questione socialista è assai complessa. A parte le parole in libertà di Bobo Craxi, mi auguro che i socialisti compiano una riflessione e si rendano conto che il centrosinistra è dominato da Di Pietro e Bertinotti. I loro elettori lo hanno già capito e resteranno di qua». Ma il nuovo Psi si sente un alleato emarginato... «Non esiste, mi sembra che i socialisti abbiano avuto spazio sia negli assetti che nei contenuti». E Forza Italia? «Sparare su di noi è diventato lo sport nazionale. Abbiamo fatto i donatori di sangue, ma adesso ci sarà un forte impulso dall'alto e sul territorio». F. D. O.