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Fazio, la verità è stata ribaltata

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Tre falsi sostanziali grazie a cui si è messo in scena da due mesi e forse più un processo virtuale a una delle più importanti istituzioni del Paese, la Banca d'Italia, e al suo massimo rappresentante, il Governatore Antonio Fazio. Perché grazie ad omissis e vere e proprie omissioni la verità è stata ribaltata. Anzi, è stata costruita a piacimento per interessi di parte, per ottenere due soli risultati: la consegna della Banca Antonveneta agli olandesi di Abn Amro e lo stop alla scalata Rcs da parte dell'immobiliarista Stefano Ricucci. Perché i tre principali atti di accusa «mediatici» al Governatore della Banca d'Italia, e cioè la telefonata notturna con Giampiero Fiorani, la relazione contraria all'operazione Bpi-Antonveneta di due ispettori Bankitalia, e il legame fra Governatore e Lega Nord per il salvataggio della banca padana Credieuronord, sono solo in parte veri. Sono monchi di verità. E quindi sostanzialmente falsi. Il bacio in fronte. Tutti ricorderanno l'intercettazione chiave con cui Fazio è stato messo sotto assedio. Erano le ore 00.12 del 12 luglio 2005. Il Governatore della Banca d'Italia aveva chiamato Fiorani per comunicargli la firma sul documento che autorizzava l'Opa della Banca popolare italiana (ex Lodi) su Antonveneta. Nell'ordinanza del gip Clementina Forleo con cui si sospendevano Fiorani e altri dalle loro funzioni, viene riportato il testo di quella telefonata: «Il Governatore comunica a Fiorani "Va beh, va beh... allora, ho appena messo la firma, eh", ricevendo dallo stesso ripetuti ringraziamenti "Ah... Tonino, io sono commosso, con la pelle d'oca, io ti rin... ... Io ti ringrazio, io ti ringrazio... Tonino, io guarda, ti darei un bacio in questo momento, sulla fronte ma non posso farlo... So quanto hai sofferto, credimi, ho sofferto anche io insieme alla struttura, ho sofferto con i miei legali e ti sono... io prenderei l'aereo e verrei da te in questo momento, se potessi, guarda..."». Ebbene, la sequenza delle frasi della telefonata riportate nell'ordinanza non è avvenuta in tempo reale così come sopra letto. La telefonata è durata circa 13 minuti. La frase attribuita a Fazio è stata pronunciata durante il secondo minuto. La frase attribuita a Fiorani è stata quella conclusiva della conversazione. In mezzo ci sono dunque circa dieci minuti. E non è un particolare da poco. Perché in quel tempo il Governatore passa la cornetta del telefono a un alto dirigente della Banca d'Italia, che ha cofirmato quel provvedimento, Angelo De Mattia. Questi legge le condizioni e i rilievi tecnici della Banca d'Italia per quella autorizzazione all'Opa. Fiorani interrompe più volte contestandone alcuni punti, e fornendo per sommi capi la propria versione auto-assolutoria. Il colloquio con De Mattia anticipa di alcune ore la lettura di un documento che sarebbe stato messo integralmente a disposizione della Bpi e sinteticamente a tutto il mercato alle nove della mattina successiva, prima dell'apertura delle contrattazioni. Il colloquio Fiorani-De Mattia termina con i ringraziamenti del banchiere lodigiano, subito respinti dal dirigente della Banca d'Italia che ci tiene a precisare come l'autorità di vigilanza non abbia compiuto che un atto dovuto, di cui non si può ringraziare nessuno. A quel punto la cornetta passa da De Mattia a Fazio e Fiorani, persona particolarmente ossequiosa, procede nei ringraziamenti concludendo con il famoso bacio in fronte. È la stessa cosa? No, per niente. Perché il testo della telefonata così come riportato sinteticamente nell'ordinanza e ampiamente messo in risalto dalla stampa di tutto il mondo offre l'impressione di un colloquio fra due compari. La sbobinatura reale è quella di un'informativa tecnica anticipata per cortesia che riceve ringraziamenti un po' ampollosi da parte del banchiere vigilato. I due ispettori. Attenzione, perché quella telefonata nella sua versione integrale chiarisce anche un secondo aspetto della vicenda. L'autorizzazione della Banca d'Italia alla Bpi era densa di osservazioni e condizioni poste, s

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