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«È un fatto personale, ed è bene che rimanga tale»: questa è la posizione, pressochè unanime, dei deputati ...

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Piero Fassino, lunedì, ad una trasmissione radiofonica, aveva rivelato di essere credente, rivendicandone il carattere privato senza volerne fare «una manifestazione pubblica o politica». Guarda caso però a pochi mesi dalle elezioni politiche. La confessione a Barbara Palombelli, conduttrice del programma «28 minuti» su Radio 2, era stata preceduta, a dire la verità, da altre due «confessioni» (da Giuliano Ferrara su la 7 e su Sky), quando Fassino aveva accennato alla sua religiosità maturata ai tempi del suo impegno scolastico dai gesuiti a Torino. Ora però la polemica sui Pacs e, più in generale, la querelle sulla laicità dello Stato e i timori del mondo laico di una ingerenza ecclesiastica dopo il fallimento del referendum sulla procreazione assistita ha dato un grande risalto al cattolicesimo del segretario del maggior partito della sinistra. «È cambiato il contesto», ha osservato Mimmo Lucà, leader dei cristiano sociali, la piccola componente cattolica della Quercia. Lucà non dice altro, fa capire di aver sempre saputo della fede di Fassino e invita a venire al seminario che la sua componente terrà ad Assisi dove Fassino terrà le conclusioni domenica prossima. Fassino credente, però, non sembra affatto interessare i deputati diessini che, pur confessando di non averlo mai saputo, rispondono: «Non commento scelte personali, private». E allargano le braccia. Un sottile fastidio, però, trapela da alcuni deputati che pur trincerandosi dietro il «no comment» si chiedono perché Fassino «ne ha voluto parlare alla radio, visto che è una cosa intima». «È un fatto privato, ma lo ha detto ad una giornalista davanti ad un microfono... Speriamo che non se ne cominci a parlare visto che siamo in campagna elettorale», osserva, per esempio, Fulvia Bandoli della sinistra ecologista. All'obiezione che ha solo risposto ad una domanda della conduttrice Barbara Palombelli, qualche deputato obietta che Fassino doveva replicare: «È un fatto personale, punto e basta». «Rispetto le convinzioni religiose del segretario che, peraltro, non le ha fatte mai pesare nell'attività politica», dice Giorgio Panattoni, che poi annuncia: «Insieme a Mussi abbiamo deciso di dar vita alla "congregazione degli atei", penso che diventerà una forza trasversale».

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