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Tremonti sulla finanziaria: «No a tagli alla sanità e nuove tasse»

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È quanto ha affermato il ministro dell'Economia Giulio Tremonti intervenendo alla trasmissione Matrix, il quale ha assicurato: «Non ci sono tagli alla sanità, ci saranno aggiunte rispetto alle spese dello scorso anno. Poi non ci saranno nuove tasse». Sul lavoro della Finanziaria, Tremonti ha spiegato di aver pensato al problema già durante il viaggio per Washington dove è andato per le riunioni del Fmi. Ma che dal pomeriggio ha iniziato ad esaminarla. «Molto del lavoro - ha detto - è già stato fatto. Molte ipotesi considerate e trattate. Di solito le finanziarie hanno un catalogo e un menù di interventi molto vasto. Poi il lavoro è quello di ridurre ad una sintesi. Molto del lavoro è stato fatto, oggi (ieri, ndr) ho passato il pomeriggio a selezionare tra semi-lavorati che sono già sul tavolo». Si rafforza inoltre l'ipotesi di un aumento delle pensioni minime con l'assegno che potrebbe arrivare fino a 600 euro mensili. Viene invece nuovamente esclusa un'anticipazione all'anno prossimo della riforma delle pensioni. Mentre il taglio del 10% a carico dei parlamentari potrebbe essere esteso anche a tutte le altre cariche politiche (incluse quelle negli enti locali, dai governatori delle Regioni ai consiglieri comunali) fino a garantire un gettito di circa un miliardo. Sono queste le novità della giornata sul fronte delle misure della Finanziaria emerse dopo una serie di incontri tra il neo titolare dell'Economia, il riconfermato Giulio Tremonti, che nell'ordine ha incontrato oggi il premier, Silvio Berlusconi, e una delegazione di An (il ministro Gianni Alemanno e Gianfranco Fini). Per oggi invece è atteso il confronto con regioni ed enti locali e con le parti sociali e il varo della manovra da parte del Cdm è in programma per giovedì prossimo. Ma prima, per il «varo politico», dovrebbe esserci un vertice della Casa delle Libertà. Per quanto riguarda le misure, l'intervento anti-speculatori annunciato ieri da Alemanno potrebbe riguardare il meccanismo della cosiddetta partecipation exemption che prevede agevolazioni fiscali sulle plusvalenze azionarie: attualmente per non pagare tasse sulle partecipazioni è previsto, tra le altre cose, che vadano mantenute ininterrottamente per almeno un anno. Questo tempo potrebbe, ad esempio, essere allungato fino ai 18 mesi. E potrebbero essere inseriti anche limiti alla percentuale di plusvalenza esente o prevedere una soglia minima di possesso del capitale (al 5% in molti paesi Ue).

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