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Alla Sipra serve subito il presidente

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Nell'assise di ieri hanno approvato la semestrale di bilancio (gennaio-giugno 2005) e hanno ascoltato la relazione sul secondo semestre 2005 e sulle previsioni di budget per il 2006. E di questi ultimi due punti in particolare il consiglio tornerà a occuparsi nelle prossime sedute. C'è preoccupazione, infatti, per un ammanco di 30 milioni di euro nelle entrate pubblicitarie per il 2005, che dovrebbe comunque permettere alla Rai di chiudere il bilancio in attivo di una cinquantina di milioni. Di questo, tra l'altro, è convinto anche l'ex direttore generale Flavio Cattaneo, che ha precisato che «non può esistere alcun bilancio in rosso per la Rai nel 2005». Ma perchè se il mercato pubblicitario italiano gode di ottima salute, la Sipra arranca? Perchè mentre la tv in generale incrementa la raccolta del 2,6 per cento, la Rai è l'unica televisione nazionale a segnare un -1,7 nei primi sette mesi del 2005? Perchè Radio Rai perde il 5,8 per cento? E perchè Mediaset invece registra un +3,8? E perchè, infine, La7 segna uno sbalorditivo +22 per cento con ascolti rasoterra? Una serie di domande alle quali presto il Cda, e soprattutto il direttore generale Alfredo Meocci, cercherà di dare risposte precise. Quello che è certo, è che non potranno chiedere se la colpa della debacle è del management, di politiche commerciali poco aggressive e di listini troppo cari, al presidente della Sipra. Quella poltrona, infatti, è vacante da mesi. Ma magari un buco 30 milioni potrebbe convincere Meocci ad accelerare la nomina. L'analisi dei dati, che vedrebbero un rallentamento dell'andamento degli introiti pubblicitari, proseguirà nella prossima riunione del consiglio già fissata per martedì prossimo.

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