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Cresce l'ipotesi del quoziente familiare

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Il dibattito sulla Finanziaria, oltre ai temi di finanza pubblica, tocca anche questo aspetto più delicato che viene riproposto dal ministro Mario Baccini. E il dibattito si anima soprattutto dopo l'appello del card. Camillo Ruini che ha chiesto esplicitamente di mettere al centro della prossima manovra proprio la famiglia. Ma - come sintetizza il sottosegretario al Welfare, Mariagrazia Sestini - «la coperta è corta» anche perchè - calcola il sottosegretario - solo «per introdurre il quoziente familiare occorrerebbero tra i 12 e i 15 miliardi, insomma un'altra manovra». Viceversa attualmente, oltre a eventuali interventi fiscali e altre misure allo studio, la bozza di manovra contiene per le famiglie una cifra di 200 milioni che dovrebbero servire per il bonus benzina e quello sugli affitti. E anche i sindacati, per bocca del leader della Cisl, Savino Pezzotta, spingono per maggiori interventi sulla famiglia («200 milioni sono nulla» afferma). Mentre Guglielmo Epifani taglia corto e boccia la Finanziaria come: «sbagliata, iniqua e inutile». Tra le altre novità della giornata sembra tenere ancora l'ipotesi di aumentare la tassazione sulle rendite finanziarie. Da An, in particolare dal ministro per le Politiche Agricole, Gianni Alemanno, arriva la richiesta di ritoccare già la Finanziaria perchè nella bozza «non è sufficientemente evidenziato il tema del Mezzogiorno». Poi, appunto, «c'è da fare uno sforzo in più per le famiglie». Anche il vicepresidente di Confindustria, Ettore Artioli, chiede interventi per il Sud: bisogna «Aprire il cantiere Mezzogiorno chiedendo la riapertura del flusso degli incentivi al governo nazionale, già dalla prossima finanziaria». Sempre con riferimento alle imprese, Antonio Mazzocchi, responsabile per le piccole e medie imprese di An, annuncia «Continua la nostra battaglia per aumentare la no tax area». Continua anche la polemica sui tagli. Il ministro della Salute, Francesco Storace si richiama al rispetto del Dpef «in cui si faceva riferimento esplicito alla ricerca scientifica, ammodernamento tecnologico, all'edilizia sanitaria». Insomma per Storace «Non ci devono essere tagli».

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