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«La sinistra farà sventolare la mezzaluna»

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Castelli alla signora che espone il tricolore: «Può farlo perché c'è la Lega al governo»

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Oggi è il compleanno del senatur, ma è anche il giorno dell'ultimo passaggio alla Camera sulla devolution. Così ieri per Roberto Calderoli, ministro che ereditato da Bossi il dicastero delle riforme, non ci poteva essere palco migliore della Riva Schiavoni di Venezia per minacciare che «domani saremo alla resa dei conti». E Roberto Maroni gli ha fatto eco: «Se la devoluzione non passerà un secondo dopo la Lega Nord uscirà dal governo e dalla maggioranza». Slogan per il popolo leghista accorso, nonostante la pioggia, a salutare il ritorno del proprio leader dopo un anno di assenza da Venezia. Ma anche un messaggio agli alleati della Cdl. «Domani è il compleanno di Umberto Bossi — ha scandito Calderoli dal palco — e domani ci sarà l'appuntamento con la storia con l'ultimo passaggio alla Camera sulla devolution. Non so se sia vero, come qualcuno dice, che si stanno condensando delle nuvole. Domani saremo alla resa dei conti». Per quattro, cinque anni la Lega, ha ricordato Calderoli, è stata leale, «ha mandato giù rospi, ora ora si aspetta la stessa lealtà perchè i patti devono essere rispettati». Toni più concilianti, ma non meno decisi, da parte di Bossi, che ha parlato di «cambiamento epocale del Paese», rilevando che «è finito l'assistenzialismo, siamo al Federalismo». «Il Federalismo — ha però precisato — dobbiamo ancora guadagnarcelo, ma ce la faremo a superare gli ultimi due passaggi. Ci stiamo avvicinando al risultato e tutti lo sentono». Una giornata, quella della Festa Nazionale dei Popoli Padani, che ha dovuto fare i conti innanzitutto con la meteorologia: un forte vento e una pioggia battente hanno flagellato Venezia durante tutta la notte e ieri mattina, rendendo tra l'altro particolarmente difficoltoso l'allestimento dei numerosi gazebo e del grande palco su pontone galleggiante ancorato alla Riva. Ma nonostante questo i sostenitori della Lega, che a metà mattinata sembravano ancora restii ad arrivare, sono alla fine accorsi numerosissimi: secondo le forze dell'ordine alla manifestazione hanno partecipato 15 mila persone. Anche quest'anno, dal balcone dell'abitazione della signora Lucia Massarotto, situata proprio di fronte al palco galleggiante, sventolava il tricolore che nel 1997 aveva irritato Bossi. «Oggi — ha detto Castelli inervenendo dal palco — lei può esporre quella bandiera tranquillamente proprio perché c'è la Lega. Se domani vincerà la sinistra l'unica cosa che potrà esporre sarà la bandiera della mezzaluna». «Noi non siamo contro l'Islam, è l'Islam che è contro di noi, ci vogliono cancellare. Noi non ci stiamo. Alla fine la battaglia la vinceremo noi perché la coscienza del popolo padano si è risvegliata». Lucia Massarotto, dal canto suo, ha risposto a Castelli parlando al telefono con i giornalisti: «Il tricolore alla finestra? Non ho certo bisogno del consenso o del permesso di Castelli per esporlo. Eppoi non credo proprio che se la sinistra vincesse potrei esporre solo la mezzaluna».

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