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«Ora Silvio potrebbe anche farcela»

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Ha vinto perché aveva fatto l'accordo con la Lega e perché l'Ulivo si presentava separato da Rifondazione». Beh, se lo dice lui c'è da crederci. Luigi Crespi è l'ex "uomo dei numeri" di Berlusconi colui, per capirsi, che ha inventato sia il contratto con gli italiani che i megacartelli con gli slogan elettorali. Oggi, a distanza di 10 anni, ormai lontano dal suo ex datore di lavoro, «applaude» alla decisione della Cdl di varare la riforma elettorale anche se lo definisce un «gesto tardivo» e «aspetta di vedere il testo che uscirà dal Parlamento». Berlusconi ha finalmente imboccato la strada che porta verso la vittoria? «Io credo che questo falso uninominale ha condizionato il nostro Paese ed è sicuramente uno dei motivi del reale distacco tra la gente e la politica». Perché? «Perché ha messo insieme forze politiche con identità differenti all'interno di coalizioni nate con un unico obiettivo: vincere. Inoltre ha favorito la personalizzazione della politica». E adesso? «Credo che l'abbattimento di questo sistema favorirà un ritorno alla politica vera». Quindi Berlusconi può tornare a sperare nella vittoria? «Non credo nella possibilità che questa riforma possa modificare il risultato elettorale. Piuttosto può essere un inizio. Un inizio di quei cambiamenti strutturali che dovevano caratterizzare i 5 anni del governo Berlusconi». Un po' tardino no? «Personalmente applaudo a questa decisione la giudico solamente un po' tardiva. Mi auguro comunque che il riordino dei sistemi elettorali avvenga al più presto possibile perché non si può votare con un sistema differente ad ogni elezione». Sarà un cambiamento reale? «Me lo auguro. Fino ad oggi noi abbiamo vissuto in un sistema in cui bastava che un partito avesse il 3-4% e fosse determinante per gli equilibri di una coalizione per condizionarla. Si tratta di un sistema antidemocratico in cui io potevo stabilire la coalizione vincente già prima del voto. Sa perchè Berlusconi vinse nel 1994?» Per la pubblicità martellante? «No, perché aveva fatto l'accordo con la Lega. Così perse nel 1996 perché non c'era l'accordo con la Lega. Le dò uno scoop». Quale? «Se nel 2001 Rutelli avesse avuto dalla sua Bertinotti, D'Antoni e Di Pietro, avrebbe vinto. Ma io mi chiedo, dov'è la democrazia, dov'è la scelta degli italiani?» Come se ne esce? «Occorre un sistema elettorale in cui il risultato non venga deciso nelle oscure segreterie di partito o da accordi sottobanco». E il proporzionale è una soluzione accettabile? «Se formulato alla tedesca o come il nostro sistema elettorale delle regionali credo di sì». Supponiamo che passi la riforma, Berlusconi potrebbe continuare a fare il leader? «Se si tratta di un proporzionale alla tedesca è necessaria l'espressione del leader. Certo, questo potrebbe essere un'escamotage che consentirebbe a Berlusconi di non portare nella coalizione il tasso di antipatia che si è guadagnato negli ultimi anni». Questo significa che Berlusconi vincerà? «Io dico sempre una battuta: "Berlusconi può vincere solo se tace per i prossimi 7 mesi". Oggi il peggior nemico di Berlusconi è se stesso così come il suo miglior alleato è Prodi. Il proporzionale attenuerà il leaderismo e la Cdl che ha un leader debole, potrebbe essere avvantaggiata».

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