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di GIULIO STRADA BASILEA — Alla fine, dopo una tempesta di domande sul «caso Fazio» che dura da tre ...

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In effetti risponde al pressing della stampa da venerdì scorso, da Manchester, dove si è svolto l'Ecofin, a ieri da Basilea, dove c'è stata la consueta riunione della Bri e del G10. Lavori a cui ha partecipato, contrariamente a quelli dell'appuntamento europeo, anche «il convitato di pietra» dell'Ecofin, Antonio fazio. Il Governatore è arrivato l'altra sera nella città svizzera, e senza rilasciare commenti ha dribblato la stampa, concedendo solo qualche battuta, nel breve percorso dal tradizionale hotel Schweizerhoff alla sede della Banca dei regolamenti internazionali. Nella due giorni in terra elvetica il numero uno di via Nazionale è stato assediato dai cronisti, insolitamente numerosi, per una riunione ordinaria della Bri. Evidente, come era successo a Manchester, l'interesse della stampa per le vicende bancarie italiane. Trichet, portavoce del gruppo che riunisce e i dieci principali banchieri centrali del mondo (tra cui l'Italia) e per questo delegato a parlare nella breve conferenza stampa di fine mattinata ha cercato di mantenersi nel vago, ha ribadito «il dialogo in corso» con via Nazionale, conferma che «sulla vigilanza le competenze sono nazionali» e ribadisce anche come le responsabilità su una soluzione alla vicenda siano diffuse: non solo della Bce, quindi, ma anche di Governo e parlamento italiani, Bankitalia e Commissione Ue. Ancora una volta non usa aggettivi in difesa o all'attacco del Governatore italiano, il banchiere francese, nella doppia veste di portavoce G10 e soprattutto di presidente della Bce, la banca centrale europea che giovedì riunirà a Francoforte i governatori. E proprio in quell'occasione appare ormai sempre più probabile che si riparlerà della vicenda Fazio, nel corso della cena di lavoro di domani sera. La Bce, ripete Trichet, continua a dialogare con Bankitalia, ma ribadisce: «non abbiamo una responsabilità diretta su vigilanza e sorveglianza» e il caso Fazio «non è stato affrontato» in seno al G10. «Non aggiungo neanche una parola a quello che ho già detto — precisa — Posso solo ricordare quanto detto a Francoforte prima e a Manchester poi: cioè ribadire le posizioni della Bce. Come prima cosa ribadisco che siamo inflessibilmente attaccati al rispetto delle regole: nessuna considerazione di carattere nazionale» può influenzare i giudizi dei vari casi. L'Eurotower spinge per «il completamento del mercato unico dei servizi finanziari ed in particolari di quelli bancari». Per questo, spiega, sarebbe opportuna una «maggiore collaborazione e cooperazione tra le Autorità. Abbiamo ricevuto una copia del report presentato al Cicr da Fazio. Bankitalia ha dato disponibilità a fornire ulteriori informazioni. Siamo in una fase di dialogo con via Nazionale». Sollecitato Trichet ricorda come «il trattato Ue affermi chiaramente che le responsabilità dirette di vigilanza sono a livello nazionale. Non abbiamo a livello di Bce una responsabilità diretta su vigilanza e sorveglianza», poi ha chiesto di non fare più domande sull'argomento. Il Governatore dal canto suo ha rispettato la sua abituale agenda svizzera. Ieri mattina, come di consueto, si è recato a messa e poi di ritorno ha fatto colazione allo Schweizerhof, l'hotel scelto dalla delegazione italiana dai tempi di Donato Menichella, ebbe a sottolineare lo stesso Fazio in uno dei precedenti appuntamenti. Accanto a lui il direttore generale di Bankitalia, Vincenzo Desario e Antonio Finocchiaro, vice direttore generale dell'istituto. Poi è risalito in stanza ed ha lasciato l'albergo intorno alle 10 per prendere parte alla riunione svoltasi presso la sede della Bri. Vestito di verde scuro il governatore ha attraversato la folla dei cronisti per poi prendere parte ai lavori dell'istituto. È uscito poco dopo l'una, ha fatto la tradizionale, breve passeggiata, nei pressi della Bri. Poi si è preparato a lasciare Basilea. Domani e giovedì lo attendono i banchieri centrali a Francoforte.

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