«Nel programma sì ai matrimoni tra gay»
Il Professore lo ha assicurato in una lettera inviata a Franco Grillini che l'ha letta alla Consulta dei gay dei Ds in corso ieri alla Festa nazionale dell'Unità. Prodi ha scritto a Grillini dopo che sabato i gay si erano lamentati per il mancato inserimento nel programma dell'Unione della legge su Pacs. «Carissimo Franco — ha scritto Prodi — apprendo di aver provocato delusione tra quanti, nell'Arcigay, si attendevano uno specifico riferimento ai Pacs già nel breve testo che riassume solo linee generali del mio programma per le primarie. Voglio perciò rassicurare te e quanti, eventualmente, avessero condiviso un sentimento di tal genere. Da parte mia, come tu stesso ricordi, il problema non è stato affatto cestinato. Ma, al contrario, troverà certamente soluzione nel programma finale dell'Unione». «Come ho detto più volte nei mesi scorsi, e come sai — ha aggiunto — condivido con gli altri leader dei partiti dell'Unione l'ipotesi di una proposta universalistica che affronti regolamenti e risolva il tema dei diritti delle coppie di fatto basate su un vincolo diverso da quello del matrimonio. Una proposta avanzata già in Parlamento da 61 parlamentari dell'Unione e che trova la mia condivisione». Dunque ora il progetto di regolamentare con una legge, qualora il centrosinistra vincesse, le unioni tra gay è diventato una certezza. Esattamente come è successo in Spagna. E da Franco Grillini, presidente onorario dell'Arcigay, è arrivato il grazie al leader dell'Unione. «La lettera che Romano Prodi mi indirizza contiene due punti molto importanti che segnano per il movimento dei diritti civili, gay e lesbico italiano un discrimine importante» è la risposta che Grillini ha affidato a una nota. «Per prima cosa — osserva il presidente onorario dell'Arcigay — Prodi dice che la proposta del Pacs sarà a pieno titolo nel programma dell'Unione e ciò mette fine una volta per tutte ai timori che da più parti erano stati sollevati, anche giustamente, sulla politica e sul programma dell'Unione stessa in materia di diritti di libertà e di riconoscimento delle nuove famiglie in campo giuridico». «Il secondo punto rilevante della lettera di Prodi — osserva ancora Grillini — è la condivisione del progetto di legge di cui sono il primo firmatario e che è stata sottoscritta da 161 parlamentari dell'Unione, progetto attualmente in discussione presso la Commissione Giustizia della Camera dei deputati. Ora, è del tutto evidente che, mentre nel centrosinistra c'è una proposta chiara su questo tema, persino nel centrodestra c'è chi si interroga sull'opportunità di approvare una normativa sulle coppie di fatto comprese quelle dello stesso sesso. Ciò che si profila, quindi — conclude Grillini — è un'ampia maggioranza trasversale capace, nella prossima legislatura, che ci auguriamo sia del centrosinistra, di approvare rapidamente ed entro il 2006 la proposta sul Patto Civile di Solidarietà». Ma Romano Prodi ieri ha anche incontrato 150 volontari alla Fabbrica del programma. Ai quali ha spiegato che per vincere le prossime elezioni serve «un programma non doroteo, non sfumato» «Ci sono molti voti ignoti, scettici che si recuperano soltanto con proposte forti — ha proseguito — vale la pena di fare qualcosa di coraggioso. Il Paese ha bisogno di una svolta. La necessità di messaggi forti comporterà a volte di dover colpire questa o quella categoria specifica. Pazienza. La colpiremo. Interpreto questi messaggi come un incitamento a questo atteggiamento generale». Ma il leader dell'Unione ha voluto rimarcare che non bastano gli impegni del programma, ma «c'è la necessità di alcuni fatti esemplari. La ripresa del legame con gli elettori non si fa con una lista di impegni, ma anche con alcune cose significative».