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Appello agli elettori «Possiamo farcela Sono convinto che saremo ancora noi a governare»

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Di quelli, almeno, che danno la Cdl pesantemente in svantaggio rispetto al centrosinistra. Così ieri dopo che anche il presidente della Camera Casini aveva definito realistici i dati delle rilevazioni Acli che danno la Cdl sotto di 9 punti rispetto all'Unione, Berlusconi è intervenuto in modo perentorio per negare la validità del sondaggio. «I dati non rispettano la situazione reale» ha detto il premier sottolineando che i sondaggi veri «sono quelli di Forza Italia, quelli che effettuati prima dell'estate e confermati con altri minori sondaggi nei primi giorni di settembre. E questi danno il seguente risultato: 48,3% alla sinistra e a tutti i partiti che alla sinistra fanno riferimento, 48,3%, esattamente lo stesso numero, al centrodestra tra la Casa delle Libertà e tutti gli altri partiti che non vogliono aderire a sinistra e che non vogliono in questo Paese il governo dei comunisti». «Quando si dice parità di numeri - ha spiegato Berlusconi - si dice vittoria del centrodestra perchè la sinistra ha un esubero di elettori e di voti nelle cosiddette regioni rosse, dove, nel maggioritario, vincono i collegi con un margine elevatissimo sulla nostra parte». «Quindi - ha precisato il leader di Fi - sono tutti voti sprecati ai fini elettorali, perchè vincere al 51% o al 71% non fa nessuna differenza per il numero di candidati globale». «A parità di numero dei sondaggi - ha concluso Berlusconi - è certa la vittoria del centrodestra». Il premier a dispetto delle Cassandre, ostenta ottimismo. «Credendo ce la possiamo fare. Sono intimamente convinto che saremo ancora noi a governare il Paese nella prossima legislatura». Poi se la prende con «quelle voci della stampa vicine alla sinistra che infondono nella gente dei sentimenti di negatività e di preoccupazione per il futuro». «Credo - ha aggiunto - che questo lo facciano ora anche attraverso lo strumento dei sondaggi».

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