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«L'Udc non si dissocerà solo uniti possiamo vincere»

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Il presidente di An e vicepremier Gianfranco Fini, parlando a Mirabello, torna sul rapporto con gli alleati della coalizione. «Dissociarsi negli ultimi mesi della legislatura - afferma - dimenticando di aver governato per quattro anni, non verrebbe capito dagli elettori. Gli amici dell' Udc ne sono consapevoli, sono perciò convinto che la Cdl rimarrà coesa e ci presenteremo uniti». Per il leader di An, dopo quattro anni di governo «è il momento del rendiconto di fronte agli elettori di ciò che si è fatto». Fini poi si è detto convinto che l'Udc «terrà fede all'impegno preso sulla riforma della Costituzione e ne approverà il testo». «La riforma della Costituzione - spiega il leader di An - è molto più equilibrata di quanto si pensi e la devolution ne è solo un aspetto. È una riforma che è stata ampiamente dibattuta e ora non è possibile modificarla nel merito, essendo un testo costituzionale. Chi ha votato per ben due volte quel testo non può mettere ora in discussione di votarlo una terza e una quarta». Fini respinge i risultati dei sondaggi e afferma di essere convinto che «la Cdl possa vincere le elezioni». Ma perchè ciò possa accadere è fondamentale «la massima unità dei partiti della coalizione. Deve cessare il catastrofismo che non corrisponde al vero. Deve cominciare un'operazione verità perchè ci sono tutti gli elementi per un giudizio positivo sull'operato del governo». Quanto alla premiership, «Silvio Berlusconi ha chiaramente espresso la volontà di ricandidarsi alle politiche del 2006 e credo che si debba prendere atto di questa sua volontà». Sulla riforma elettorale Fini invita a «accorciare i tempi». Il leader di An ricorda che per il suo partito la condizione è quella che sia rispettato l'assetto bipolare. E il partito unico? «Dopo le elezioni mi auguro che nella Cdl il progetto unitario riprenda e trovi sbocco positivo».

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