Il «caso Lazio» ora preoccupa anche Berlusconi
Ora però il «caso Lazio» è diventato un problema serio per Forza Italia, talmente serio che il 16 settembre ci sarà una riunione con tutti i responsabili del partito — parteciperà anche il ministro Giuseppe Pisanu — proprio per esaminare la situazione e cercare di correre ai ripari. Nel frattempo la coordinatrice regionale degli azzurri, Beatrice Lorenzin, ha chiamato direttamente Berlusconi per esporgli tutte le sue preoccupazioni e per fissare un appuntamento con lui a quattr'occhi per decidere il da farsi. Ma il problema del partito nel Lazio è soprattutto la disastrosa situazione di Forza Italia a Roma: ieri l'ultimo di una lunga serie di consiglieri comunali, Roberto Lovari, se ne è andato per approdare tra i socialisti di De Michelis. È il settimo nell'arco di qualche mese. Così Forza Italia, che nel 2001 era riuscita ad eleggere 11 rappresentanti in Campidoglio — un record, tanto da insidiare addirittura la leadership di Alleanza Nazionale che si era fermata a 13 — ora si ritrova con quattro consiglieri. Tra quei sette transfughi c'è anche Marco Verzaschi, passato all'Udeur, che nel Lazio era l'uomo forte del partito, con un gran bacino di voti e un ottimo seguito di consiglieri comunali e municipali in tutte le province. Tutti passati, ovviamente, armi e bagagli con il loro capo alla corte di Mastella. Così ora Beatrice Lorenzin si trova a dover riorganizzare da zero tutto il partito. In una città come Roma fondamentale per i voti che possono arrivare a Forza Italia. Ma l'operazione, anche se faticosa, non è detto che non possa portare qualche soddisfazione. «Ci siamo resi conto di quali personaggi avevamo fatto eleggere alle scorse elezioni — sibilano i dirigenti romani degli azzurri — Ora abbiamo la possibilità di ricominiciare e rinnovarci». Molto però dipende anche da quanto Berlusconi è disposto ad investire sulla Capitale. Perché una buona campagna elettorale ha bisogno di partire subito, già nelle prossime settimane. Ma soprattutto c'è bisogno di soldi. Molti, per far partire una macchina elettorale che deve arrivare alla sfida per il sindaco recuperando il terreno, tanto, perso.