Fassino: uno sbaglio la questione morale
Sul palco della Festa della Margherita, Piero Fassino ribadisce la sua posizione. «Quando in Italia si dice questione morale la si ricollega agli annì90 e alle commistioni tra affari e politica che non hanno nulla a che vedere con lo scenario e i temi di cui stiamo discutendo oggi. Conosco l'integrità e la buona fede di Parisi e so che non voleva riferirsi a quegli anni». Secondo il leader Ds, «i fatti di questi giorni dimostrano che non c'è alcuna questione morale su Unipol e sul suo investimento nella Bnl. Tutte le autorità di controllo che si sono pronunciate sull'idoneità e tutti i pareri sono stati positivi senza che sia sollevata alcuna questione morale». Il segretario Ds ha quindi affrontato il tema della coesione della coalizione. «Penso che il centrosinistra realizza un grado di coesione più solido del centrodestra che ha però maggiore capacità di maquillage». «Quando sono divisi - dice il leader Ds - sembrano uniti, noi, invece, al contrario. Ma in questi quattro anni il discorso tra noi ha consentito di acquisire un livello di coesione e solidità molto più alto di quanto non si dica». Poi i temi economici. «Penso che sia un problema serio quello di innalzare le pensioni minime anche se l'onere finanziario è alto. Chi di noi frequenta i mercati e in campagna elettorale ci capiterà di farlo ancora più spesso, troverà una massa di pensionati che gli farà vedere la busta paga con la quale non si riesce ad arrivare a fine mese. È un problema serio». E poi: «Bisogna usare bene la leva fiscale con interventi sul cuneo fiscale, per alleggerire la differenza tra salario lordo e netto e il prelievo sulle imprese. Bisogna restituire il fiscal drag, che in questi anni non è stato restituito. E fare anche una politica contrattuale legata alla produttività che in questi anni è aumentata molto». E dopo avere ricordato che equilibrio e compatibilità finanziaria sono questioni esenziali, Fassino boccia l'ipotesi di introdurre una flat tax: «È un'illusione l'idea di un'unica aliquota del 17 o 19%. Ditemi voi dove funziona: nei paesi in cui è stata ridotta drammaticamente la protezione sociale. E sulle primarie? «Prodi ha già contribuito a costruire i contenuti delle primarie con il suo programma sintetico con idee forti su come si debba governare il paese. E se posso fare un appello alla stampa è di non ridurre le primarie solo ad una conta percentuale» afferma Fassino che si augura che i 15 punti del programma presentato da Prodi abbiano un largo spazio sugli organi di informazione. «Li condivido - dice - perchè non sono stati tirati fuori dal cilindro». E alla domanda sulla percentuale che prenderà Prodi, Fassino replica: «lavoreremo con Prodi anche con gli amici della Margherita, non bisopgna ridurre le primarie ad una percentuale e non metto limite alla provvidenza».