Bankitalia, il Cav chiama la Bce Ma Trichet si tira indietro
A favore di un'iniziativa del governo per chiedere le dimissioni del governatore si sono schierati undici ministri. A cominciare da Domenico Siniscalco e dal vicepremier Giulio Tremonti. E poi c'è Alleanza nazionale, tutta schierata con Fini. A cominciare da Mario Landolfi, passando per Altero Matteoli per arrivare fino a Francesco Storace e Mirko Tremaglia. Discorso a parte merita Gianni Alemanno che da Fazio's boy, con due gite sulla barca di Della Valle, è diventato l'acerrimo nemico del Governatore. Contro Palazzo Koch, nell'esecutivo, vanno annoverati anche Claudio Scajola, Luigi stanca e Giorgio La Malfa, anche quest'ultimo passato da antifazista a fazista e poi di nuovo anti-fazista. Quelli schierati con il Governatore, invece, sono almeno nove: i leghisti Maroni, Calderoli e Castelli, i centristi Buttiglione e Giovanardi e il socialista Caldoro. Ai quali vanno aggiunti anche due di Forza Italia, Pisanu e La Loggia, e il tecnico, ma vicino a Berlusconi, Lunardi. Di fronte a questa situazione di sostanziale frattura nell'esecutivo, il premier ha deciso di passare la palla dal governo al Parlamento e alla Bce. Ma è una posizione che il presidente della Banca centrale europea ha respinto al mittente, spalleggiato in questa sortita dal ministro dell'Economia Domenico Siniscalco, con il quale era riunito all'Ecofin di Manchester. «Credo che il Parlamento, nella sua autonomia, possa esprimere un giudizio che potrà essere importante», ha spiegato il presidente del consiglio, esortando dunque una mozione bipartisan sul Governatore. Per quanto riguarda invece Palazzo Chigi, Berlusconi ha affermato di credere che «il governo non debba fare altri atti, solo la Bce ha potere di intervenire». «Oggi (ieri, ndr) - ha spiegato - non c'era nemmeno il ministro dell'Economia, l'argomento non è stato nemmeno sfiorato». «Il governo - ha concluso Berlusconi - ha fatto la riforma di Bankitalia e l'ha proposta al Parlamento. Da questo punto di vista il governo non deve fare altri atti». La risposta da Manchester è arrivata in pochi minuti. Ed è netta. Trichet ha infatti replicato: «Tutte le istituzioni coinvolte - ha chiarito - hanno responsabilità: il governo italiano e il Parlamento e certe istituzioni in Italia come la Banca d'Italia e il suo Consiglio Superiore». Anche se, ha ammesso il presidente, la Bce «segue molto attentamente e da vicino la situazione che è anche complessa perché coinvolge diverse istituzioni». È per questo che Trichet ha spiegato: «Mi aspetto che tutti siano all'altezza delle proprie responsabilità». Siniscalco, ancora una volta, si è posto fuori dalla linea del governo e anche contro Berlusconi: «Mi riconosco molto nella posizione equilibrata di Trichet che dice che ciascuno ha la propria responsabilità», ha commentato il responsabile del Tesoro da Manchester.