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Iraq, Letta spiega al Copaco la verità sulle due Simone

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L'intervento del sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'intelligence era stato richiesto dal presidente del Copaco, Enzo Bianco, dopo le dichiarazioni nei giorni scorsi dello stesso Scelli, che rivelava alcuni retroscena della vicenda. Il commissario della Cri, in particolare, aveva spiegato che per ottenere il rilascio delle due italiane, i mediatori iracheni ottennero che i medici dell'ospedale della Croce Rossa di Baghdad curassero quattro presunti terroristi, ricercati dagli americani, feriti in combattimenti. Scelli aveva anche sottolineato che di queste trattative era informato Palazzo Chigi, mentre erano stati tenuti all'oscuro gli americani. Dichiarazioni che avevano provocato censure sia da parte della maggioranza sia dell'opposizione. E che avevano costretto Palazzo Chigi a prendere le distanze dalla Croce Rossa italiana. Dopo l'intervista di Scelli, il presidente del Copaco ha subito espresso l'intenzione di convocare rappresentanti del Governo, del Sismi e lo stesso Scelli, perché, ha sottolineato Bianco, «in questa vicenda non sono consentiti margini di dubbio». Toccherà dunque giovedì a Letta fare luce su quanto veramente accaduto. Nell'audizione al Copaco del 6 ottobre scorso, dedicata alla vicenda, Letta ed il direttore del Sismi, Nicolò Pollari, avevano glissato su quanto avvenuto nella settimana decisiva, quando furono stabiliti i contatti che portarono poi alla liberazione delle due Simone. Questo perché, aveva spiegato Letta, molte operazioni sono ancora in corso e non si può mettere a repentaglio la vita di persone che si trovano in Iraq e altrove e che hanno avuto una parte importante nelle trattative. Ora, passato un anno, forse il sottosegretario potrà essere più preciso sul ruolo svolto dal commissario della Cri. In seguito, il Comitato potrebbe anche decidere di convocare Pollari e lo steso Scelli, per approfondire il caso.

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